‘Volontariato, sbagliato ridurre tutto pensando a manodopera a basso costo’

30 agosto 2010 | 00:11
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‘Volontariato, sbagliato ridurre tutto pensando a manodopera a basso costo’

L’associazione Io-Noi e il tema del Terzo settore

Il Faro on line – Le trasformazioni sociali ed economiche, che caratterizzano la società contemporanea, producono nuovi bisogni, nuovi rischi che si aggiungono a quelli già esistenti e, di conseguenza, una sempre più differenziata domanda sociale. La capacità di arginarli, da parte della società, richiede ancora una volta il ricorso a risorse che nascono dal valore della solidarietà. “Il mondo dell’Associazionismo – affer,a Vincenzo Taurino, pèresidente dell’associazione ‘Io Noi’ – ha l’obbligo morale, partendo dalla consapevolezza dell’importanza delle proprie peculiarità e delle proprie specificità nella costruzione di una società che sia solidale, prima che globale, di interagire con gli Enti Locali, le Istituzioni Scolastiche e le altre realtà organizzative della società civile instaurando con essi un rapporto privilegiato attraverso il quale diffondere i propri valori, i propri principi e le proprie metodologie operative. Vogliamo provare a costruire un’esperienza innovativa nel mondo dell’associazionismo e delle politiche sociali. Per farlo – prosegue Taurino – dobbiamo, in primo luogo, individuare e fissare principi, modelli di comportamento, pensieri condivisi che devono diventare le nostre linee guida. Il primo passo è quello di costruire e acquisire una “forma di potere” che sia quella del “pensare e del saper fare” per affermare una cultura del sociale, della partecipazione, delle competenze, del sapere, della solidarietà, del volontariato e che sia strumento per la diffusione di valori degni di una società civile.
Fondamentale  – afferma ancora Taurino – è riuscire ad attivare strumenti idonei per favorire la conoscenza dei bisogni del territorio e della domanda sociale che proviene, in modo particolare, da chi è in condizioni di disagio; creare strumenti di crescita e di conoscenza per chi quotidianamente affronta il disagio nelle sue molteplici articolazioni; far conoscere il sistema di offerta relativo alle soluzioni individuate e concretamente sperimentate per dare risposte valide ed efficaci alle molteplici forme del disagio sociale”.
L’approvazione della Legge 328/00, per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali, ha rappresentato una svolta per il rinnovamento del sistema italiano di welfare: un punto di partenza per la creazione di nuove modalità di interazione tra pubblico e privato e di produzione di interventi nel sociale. Il principio cardine della legge è proprio il riconoscimento del ruolo della società civile, e in particolare del Terzo Settore, nel concorrere al sistema di risposte ai bisogni del territorio e della comunità.
“Ciò  – dice ancora Taurino – ci porta a riflettere su uno scenario che si apre a sfide future. La sfida fondamentale è quella di rilanciare forme di partecipazione e di consultazione territoriale che abbiano dignità nella fase decisionale, valorizzando il ruolo propositivo e progettuale del Terzo Settore,  per aumentare in quantità e qualità il suo ruolo nell’ambito dei settori d’interesse delle politiche sociali. Il Terzo Settore  non può ridursi a soggetto destinatario di forme di esternalizzazione dei servizi a basso costo, su cui scaricare le responsabilità del settore pubblico. La crescita qualitativa del Terzo Settore è una strada da percorrere per la costruzione di un sistema di programmazione e di gestione delle politiche e dei servizi sociali che sia garante, in primo luogo, di un metodo basato sulla legalità e sulla trasparenza, che non si presti, quindi, alla logica del clientelismo, con un danno per i servizi e i cittadini, ma al contrario diventi punto di resistenza al decadimento delle politiche sociali e momento di rilancio di una diversa prospettiva”.