Terreni contesi e manufatti abusivi, il punto della situazione

31 agosto 2010 | 00:48
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Terreni contesi e manufatti abusivi, il punto della situazione

Prosegue l’inchiesta della Polizia Municipale capitanata dal tenente Aldo Secci

Il Faro on line – Anziché richiedere al catasto urbano ricadente nel comune di Ardea, l’inserimento in mappa e l’accatastamento dei manufatti costruiti sul terreno di giurisdizione del comune di Ardea,  venivano chiesti di inserirli in quello di Pomezia. Il catasto accortosi dell’errore in quanto se pur i terreni sono riportati al Nct  al fg. 39 part. ancora come comune di Pomezia, all’urbano vanno accatastati nel comune ove di fatto la particella catastale e il relativo foglio mappale ricade, in questo caso Ardea. L’impiegato catastale accortosi dell’errata presentazione, sicuramente pensando ad un errore del tecnico presentatore, scrive al  comune di Pomezia ove il tecnico aveva richiesto che venissero accatastati, essendo un terreno confinante con il comune pensa ad un errore e chiede una rettifica dei confini tra i due enti.
L’ufficio del catasto scrive: “La costruzione del fabbricato è stata ultimata nel rispetto di tempi e modi previsti nel citato atto, giusta permesso di costruire n. 86 rilasciato dal comune di Pomezia in data 31.07.08e successiva variante n. 155 del 13.09.07 nonché D.I.A. ai sensi del D.P.R. 380/01, presentate al comune di Pomezia in data 06.07.07 e in data 03.04.08 per variazioni rispetto al progetto iniziale; l’intero complesso edilizio del quale fanno parte le porzioni in oggetto è stato denunciato e censito al N.C.E.U. i Pomezia. Sono in corso a cura e spese della Marco Aurelio 2006 srl le pratiche per il rilascio del certificato di agibilità relativo all’intero complesso edilizio realizzato la cui domanda è stata presentata al comune di pomezia il 10.07.08” (anno e mesi in cui si chiede la rettifica).
All’ignaro impiegato, sicuramente in tutta buona fede, e ai tecnici comunali non è venuto in mente di controllare i confini stabiliti dal Presidente della Repubblica con tanto di decreto, cosa che fa attivare il comune di Pomezia a modificare arbitrariamente i confini, con tanto di delibera consiliare contro votata anche dal comune di Ardea, soltanto che nella rettifica confini, viene inserita dal comune di Ardea il punto tre, che nulla ha a che fare con l’intento del comune di Pomezia. Insomma Pomezia cerca di coprire l’errore fatto nel rilasciare un permesso a costruire su territorio di Ardea. Il comune di Ardea, malgrado il parere negativo del dirigente Arch. Vincenzo Diana, vuole alienare come relitti demaniali, ettari ed ettari di terreno in zona Banditella  Alta, per poter rilasciare il permesso a costruire in sanatoria a quanti eredi degli assegnatari ed a quanti da questi hanno comprato dagli eredi, senza un atto notarile.
Tutto sembrava andare liscio purtroppo per i responsabili dei due comuni e dei proprietari dei mega manufatti, uno dei decani dei geometri del territorio rutulo presidente del consiglio comunale Policarpo Volante non si fosse accorto che le planimetrie catastali consegnate al comune di Ardea da Alberto Montesi, ex consigliere comunale di Pomezia oggi consigliere comunale di Ardea, e avute a sua volta da tecnici del comune di Pomezia, non corrispondevano ai confini designati dal Presidente della Repubblica e blocca il tutto allertando tramite la polizia municipale il P.M. Dott. Giuseppe Travaglini. L’inchiesta della Polizia Municipale della squadra antiabusivismo capitanata dal Ten. Aldo Secci prosegue nell’indagini per arrivare a far dichiarare i complessi immobiliari costruiti su permesso a costruire di Pomezia opera edilizia abusiva. Intanto dall’ufficio commercio l’assessore Fabrizio Velocci sta vagliando i documenti commerciali per capire come possono espletare il lavoro le attività che insistono su territorio di Ardea senza che questi gli abbia dato la licenza commerciale. Intanto dal comune di Pomezia non arrivano commenti, mentre molti consiglieri comunali di Ardea, che hanno votato le due delibere verbalmente hanno chiesto al presidente del consiglio Policarpo Volante di indire un consiglio straordinario con un punto all’ordine del giorno “revoca”
Luigi Centore