‘No alla speculazione: una Casa del popolo nella sede del Pd’

8 settembre 2010 | 01:54
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‘No alla speculazione: una Casa del popolo nella sede del Pd’

Il gruppo consiliare di Fiumicino risponde all’appello lanciato da Raffaele Megna

Il Faro on line – “La storica sezione politica di via Torre Clementina a Fiumicino, un tempo sezione Catalani, oggi intitolata a Salvatore Mangione non deve essere lasciata alla speculazione affaristica. Mobilitiamoci e facciamone una casa del Popolo”.
E’ quanto affermano in un comunicato congiunto gli esponenti del Gruppo Pd del Comune di Fiumicino che spiegano: “Quell’immobile, posto nel centro storico di Fiumicino, di proprietà attualmente del PRCI, rappresenta la vera memoria di una parte della politica locale. E adesso, per motivi legati alle difficoltà economiche di chi la detiene, quello che è stato un ambiente di aggregazione politica, di elaborazione di programmi amministrativi della storia repubblicana locale, rischia di diventare una appendice dei ristoranti che la circondano”.
“Al di là dell’aspetto affettivo che lega molti dei fiumicinesi a quel luogo, soprattutto molti che hanno militato nelle fila del PCI , sarebbe bello e utile che non andasse in mani private per poi perdere quella carica di memoria storica del territorio al sevizio dei cittadini”.
“Forse è possibile, con l’aiuto di imprenditori, piccoli, ma anche importanti, che stanno investendo o che hanno già realizzato sul nostro territorio, come pure di semplici cittadini, che semplicemente hanno a cuore la città di Fiumicino, rendere quel luogo una casa del popolo, magari gestita da una fondazione civica che possa garantirne la fruibilità a chiunque abbia voglia di mettersi al servizio della gente, organizzando iniziative di carattere sociale e realizzando progetti culturali soprattutto di valorizzazione del territorio”.
“Sono sempre meno gli spazi dove i cittadini possono incontrarsi e, fisicamente, sostare per svolgere qualsiasi attività. In un conteso collettivo dove il tempo libero sembra essere divenuto un lusso. Dove i luoghi di aggregazione cittadina sono scomparsi, in un convulso viavai frenetico di uomini che corrono per le loro molteplici attività”.