Cinque proiettili per Policarpo Volante

13 settembre 2010 | 01:21
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Cinque proiettili per Policarpo Volante

Lettera minatoria al Presidente del Consiglio. E non è la sola

Il Faro on line – Recapitata al presidente del consiglio comunale Policarpo Volante (nella foto) una lettera minatoria e cinque proiettili, tanti sembra quanti sono i componenti la sua famiglia. Volante per nulla intimorito ha consegnato il tutto ai carabinieri di Ardea, i quali, si trincerano dietro il classico non comment. Le minacce a Volante sembrano essere le ultime di una lunga scia di un fare mafioso, diversi consiglieri comunali e giornalisti scomodi, hanno ricevuto minacce seguite da fatti: auto incendiate, lanci di  uova marce sui portoni di casa, proiettili e finti pacchi bomba. Questa mattina a darne conferma agli avventori di un bar un suo anziano amico, il quale ha detto: “Ho letto la lettera minatoria, e visto i cinque proiettili. Il tutto per aver Volante, sollevato la questione sulla divisione patrimoniale tra Pomezia ed Ardea”. Questione quella sollevata da anni dal coraggioso Volante, che metterebbe a rischio i manufatti costruiti con permessi rilasciati da Pomezia ed alienazioni di terreni intestai al “Comune di Pomezia per la collettività di Ardea” alienati dal comune di Ardea. Una storia che per il periodo estivo ha tenuto banco sui giornali e conosciuta come  la guerra dei confini.
Questa missiva minatoria fatta pervenire al solerte ed attento presidente del consiglio rutulo rigetta il paese in forti dubbi, e se Ardea piange certo Pomezia non ride. La lettera minatoria fatta recapitare al presidente Volante, non è la sola; altra lettera rigorosamente e vigliaccamente anonima è stata fatta recapitare all’indirizzo di un giornalista. La lettera non conteneva minacce,  ma accuse infamanti e calunniose tutte da provare, che vedrebbero coinvolti politici di Ardea e Pomezia.
Intanto nell’ultimo consiglio comunale l’intera assise ha votato all’unanimità una mozione che obbliga l’amministrazione a costituirsi parte lesa contro gli atti criminosi e mafiosi, in danno del comune e dei suoi cittadini.   
Luigi Centore