‘Affitti di una stanza troppo alti e in nero’

15 settembre 2010 | 18:18
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‘Affitti di una stanza troppo alti e in nero’

Ugl-Giovani: ‘Anche quest’anno i nostri universitari fuori sede tra mille difficoltà’

Il Faro on line – “Anche quest’anno alla riapertura delle università riemergono i problemi degli studenti fuori sede. Tanti i giovani della provincia che scelgono di vivere stabilmente a Roma e in altre città per seguire il loro percorso universitario”.
E’ quanto afferma il responsabile dell’Ugl Giovani Flavio Di Lascio che spiega come nella Capitale per un giovane sia alquanto difficile prendere casa. “Nelle zone cosiddette universitarie, san lorenzo e piazza bologna, si chiedono anche 600 euro per una stanza singola e 450 per un posto letto. 300 euro e 450 nelle zone prenestina e centocelle, 550 a ostiense. In più i contratti dichiarati sono quasi una chimera, così come dimostrato anche dalle operazioni poste in essere dalla guardia di finanza in tutta Italia negli anni. Cifre troppo elevate che non corrispondono neanche a mura e ambienti confortevoli. Basta scorrere le lamentele degli studenti sui vari forum su internet. E’ una situazione inaccettabile che preclude il diritto fondamentale allo studio. In questi ultimi anni molto è stato fatto in termini di investimento”.

“Purtroppo – prosegue Di Lascio – le borse di studio e le residenze universitarie, anche se aumentate non sono sufficienti. La Regione Lazio ha anche istituito l’Agenzia Regionale per gli affitti proprio al fine di far incontrare domanda ed offerta tra studenti e proprietari di casa e definendo contratti legali. Una iniziativa lodevole volta anche all’emersione del nero, che è la vera piaga sociale. In più anche l’Inpdap, tramite bando pubblico, è alla ricerca di pensionati che vogliano ospitare nelle loro proprietà giovani studenti. Un’ulteriore forma di cooperazione. Tutto ciò non sembra aver modificato il malcostume di quei locatori che ancora e, ogni anno, chiedono somme esagerate ai nostri giovani. Serve una maggiore comunicazione e massicce campagne di sensibilizzazione. Il nostro obiettivo è quello di accendere i riflettori su questa annosa problematica con la speranza che le istituzioni, anche locali, possano intraprendere iniziative reali verso gli studenti pontini. Spesso chi fa il pendolare lo fa per imposizione e non per libera scelta”.

“Noi crediamo invece che ci sia un diritto a scegliere il proprio percorso di vita universitaria. Ciò che ci permettiamo di suggerire ai 33 comuni della provincia è quello di destinare una parte considerevole dei loro proventi del 5 per mille per realizzare dei ‘buoni affitto’ da girare ai nostri studenti che decidono di prendere in locazione immobili, o stipulare accordi di programma con le associazioni delle agenzie immobiliari. Certo è una piccola misura, una goccia nel mare – conclude Di Lascio – ma che potrebbe incidere positivamente sul delicato tema”.