Sequestrati 16mila capi di abbigliamento contraffatto

27 settembre 2010 | 17:54
Share0
Sequestrati 16mila capi di abbigliamento contraffatto

La merce avrebbe fruttato 300mila euro. In azione la Guardia di Finanza

Il Faro on line – Nell’ambito del contrasto alla commercializzazione di prodotti contraffatti nella qualita’ ovvero nel marchio, i finanzieri della tenenza di Ladispoli hanno svolto opportune discrete indagini che hanno permesso di individuare una società di capitali con sede in Anguillara Sabazia gestita da un cinese e dedita al commercio all’ingrosso di abbigliamento  con un volume d’affari di milioni di euro realizzato con la vendita in tutta Italia centro meridionale di merce varia (pantaloni, felpe, body per bambine, maglioncini, ecc.) con marchi contraffatti ovvero con imitazioni di famosi personaggi dei cartoni animati coperti dal copyright talmente veritieri da indurre nell’inganno gli inconsapevoli clienti.

Le fiamme gialle di Ladispoli, dopo le opportune verifiche, hanno eseguito  distinte perquisizioni domiciliari in ciò delegati dalla magistratura.

L’attivita’ di polizia giudiziaria ha interessato il luogo dichiarato al fisco quale sede della societa’ nonche’ la residenza romana dell’amministratore unico della societa’ di origine cinese ed il deposito-punto vendita all’ingrosso ubicato in zona Portuense all’interno del centro polifunzionale “commercity”.

Ed e’ proprio in tale ultimo luogo che i finanzieri hanno trovato la prova di ciò che cercavano. All’interno del deposito erano immagazzinati centinaia di scatoloni imballati arrivati in Italia dalla Cina dopo un passaggio intermedio in Germania.

Effettuate le dovute ispezioni, le fiamme gialle si sono contentrate su una cinquantina di scatoloni occultati sotto altri contenenti abbigliamento vario commerciabile. all’interno di tali scatoloni sono stati rinvenuti ben 16.250 tra maglioni, felpe e magliette riportanti raffigurazioni, evidentemente tendenti all’imitazione, di “hello kitty” e di “woody woodpecker”, personaggio della warner bros, meglio conosciuto come “picchiarello antropomorfo” che al costo di produzione in cina di 0.30 centesimi di euro avrebbero fruttato ben oltre 300.000,00 euro considerando un prezzo medio di vendita al cliente italiano di 20 euro cadauno. Tutta la merce e’ stata sequestrata ed il cinese denunciato alla procura della repubblica.

Nell’attività svolta dai finanzieri di Ladispoli individuiamo due notizie. la prima e’ il sequestro della merce contraffatta. la seconda, ben piu’ grave, e’ l’enorme danno che continuamente viene arrecato alle imprese produttrici italiane dalla vendita di merce varia prodotta nel paese asiatico contraffatta in violazione alle varie leggi del copyright. per non parlare del probabile concreto pericolo che corre chi indossa tali prodotti dei quali si sconoscono le modalità di produzione nonché la qualità degli inchiostri, dei prodotti chimici e dei materiali utilizzati.