Le Salsare, una ferita aperta nel Comune di Ardea

28 settembre 2010 | 01:03
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Le Salsare, una ferita aperta nel Comune di Ardea

Il complesso immobiliare torna continuamente alla ribalta per episodi di cronaca nera

Il Faro on line – Ancora una volta il problema irrisolto del complesso immobiliare delle  Salsare, fa finire sulle pagine della cronaca nera Ardea. I fatti mostrano Ardea come un paese invivibile, dove il controllo delle forze dell’ordine è inefficiente e dove le volontà politiche di riportare la legalità si fermano all’ingresso delle Salsare. Ancora una volta nel complesso immobiliare succedono fatti di cronaca nera quali stupri o tentati tali, omicidi, pestaggi e traffici di ogni genere, dove spesso vengono arrestati pregiudicati e ricercati e dove il racket malavitoso la fa da padrone.
Ardea per l’incapacità di attuare le norme previste dalla legge 47/85 mantiene in essere questi manufatti che si trasformano inevitabilmente in rifugi per malavitosi, tossici, sbandati e rom. Il manufatto ove i carabinieri del maggiore Emanuele Gaeta comandante della compagnia carabinieri di Anzio, hanno arrestato i due marocchini fu sgomberato all’inizio dell’inverno del 2009 dal comandante Francesco Passaretti della polizia municipale coadiuvato dalla squadra del tenente colonnello Luciano Martinelli e dove collaborarono anche i carabinieri del comandante Roberto Fareri del comando di Tor San Lorenzo.
In quell’occasione furono addirittura sfondate le porte blindate, con un costo richiesto dalla ditta che partecipò all’operazione di sgombro di oltre 75.000 euro più iva. Fattura che fu ritenuta non congrua dal comandante Passaretti e respinta al mittente. Fu però per mesi e mesi impegnato diverso personale comunale e diverse associazioni sotto il controllo dei carabinieri sottratti a ben altri compiti di istituto, oltre che fu affidata a una società di vigilanza  privata pagata con i soldi dei contribuenti la sorveglianza notturna.
Su i primi quattro plessi del complesso tra l’altro grava un’ordinanza di demolizione che da parte del comune viene disattesa non avendo questi a suo dire, disponibilità finanziaria. Tale carenza di denaro tra l’altro non richiesto a nessun ente pubblico, mette la città di Ardea in difficoltà ed in balia di malavitosi. Come più volte segnalato da diverse associazioni del posto. Ormai nel complesso entrano soltanto i validi carabinieri ad eseguire gli arresti poi tutto ritorna come prima. Fatti di tentati stupri o aggressioni furono in diverse riunioni già denunciati, purtroppo lo sgombero totale promesso dal sindaco Carlo Eufemi ancora deve avvenire e forse non avverrà mai. Del resto i politici cercano di non alzare confusione, i militari attendono ordini che mai arriveranno,  intanto Ardea passa per un paese per nulla vivibile, e pericoloso, appetibile soltanto a gruppi di famiglie rom che stanno invadendo il territorio con il silenzio di chi dovrebbe evitarne l’insediamento. I comitati di quartiere hanno più volte invano sollevato il problema senza essere ascoltati. Da voci provenienti da Roma sembra che ad Ardea considerato la permissività del sindaco e della sua amministrazione al problema rom, proprio nella zona dei settecento ettari demaniali delle Salsare e negli appartamenti rimasti liberi, si vogliono inviare i rom dei centri rom della capitale oltre ai nuovi arrivi dalla Francia e dall’est Europa. Fatto che se si verificasse, si potrebbe scrivere che Ardea, un tempo fondata dai rutili, è diventata patria dei rom.
Luigi Centore