Disabili, ‘via crucis’ per i controlli Inps

4 novembre 2010 | 18:51
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Disabili, ‘via crucis’ per i controlli Inps

La denuncia di Roberto Alicandri, Capogruppo IdV Netttuno

Il Faro on line – “E’ allarmante il silenzio dei grandi mezzi d’informazione sul problema delle verifiche attuate dall’Inps, sulla condizione di disabilità dei cittadini portatori di handicap, che usufruiscono dell’indennità di accompagnamento e della pensione di invalidità. Per comprendere i disagi e le umiliazioni alle quali sono sottoposti questi nostri sfortunati concittadini disabili, è sufficiente recarsi presso la sede INPS di Pomezia, dove si svolge la loro via Crucis con famiglie al seguito – segnala il capogruppo Idv Roberto Alicandri – Le segnalazioni di disagi provenienti dalle associazioni di Anzio e Nettuno e dai familiari di persone disabili sono innumerevoli: lettere recapitate nei mesi di luglio e agosto con termine ultimo di 15 giorni, tempo utile concesso dall’INPS per certificare lo stato di handicap attuale, che nel 50% dei casi risulta aggravato dalla progressione della patologia o semplicemente dall’avanzare dell’età. In parole povere i drammi di decenni di vita da certificare in 15 giorni e per di più in una sede come quella di Pomezia nemmeno raggiungibile con i mezzi pubblici. Per non parlare del telefono e fax dell’INPS andato in tilt, con imbarazzo degli operatori di un call-center, che non sanno a quale santo votarsi per rispondere all’utenza. Altro nodo dolente, alla Commissione INPS non sono stati ammessi associazioni e sindacati a tutela della controparte, è solo concesso farsi accompagnare da un medico legale, a spese del disabile. Per ironia della sorte alcuni disabili sono venuti a conoscenza che tutti devono essere sottoposti a visita, quindi c’è da chiedersi: cosa accadrà a chi è riuscito ad inviare un fax con il certificato di invalidità? L’INPS risponde che concede il ricorso, l’ennesimo danno con relativa beffa ai danni delle persone con handicap”.

“Non solo, stanno arrivando delle segnalazioni di persone chiamate a dar conto entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione, della documentazione necessaria per continuare a ricevere la pensione o l’indennità di accompagnamento o entrambe, e sono molti i cittadini chiamati a sottoporsi a doppia visita prima dall’ASL e poi dall’INPS per constare la condizione di disabilità.
A che serve allora un membro permanente di medici INPS all’interno delle commissioni della ASL se tanto poi ci si ritroverà a dover effettuare un secondo controllo? – prosegue Alicandri – Nessuno contesta il diritto teorico di verificare la persistenza dei requisiti che hanno portato, negli anni passati, una regolare commissione medica, onesta fino a prova contraria, a certificare una percentuale di invalidità tale da comportare l’attribuzione di un beneficio economico: pensione, assegno, o indennità di accompagnamento. Ma questo controllo, va ricordato, è finalizzato esclusivamente a smascherare falsi invalidi, ossia persone che stanno truffando lo Stato perché sono state aiutate, in questo, da medici compiacenti o collusi, o corrotti.  La cosa davvero vergognosa è che i controlli purtroppo, ad Anzio come a Nettuno, stanno arrivando a tutti, dai malati di SLA a poliomielitici di vecchia data, persone allettate, paraplegici, tetraplegici e via discorrendo; tutti chiamati a presentarsi davanti alle commissioni. Sarebbe interessante sapere adesso, dopo tre mesi di controlli, quali effetti stanno producendo alle casse dello Stato, visto che quelli sui disabili e le loro famiglie sono sotto gli occhi di tutti. Come mai la grande stampa che prima ha fatto titoloni sulla task force contro il falso invalido, ora si dimentica di verificare effetti e modalità d’intervento?”.