In ricordo di Don Aldo Zamponi

21 novembre 2010 | 23:10
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In ricordo di Don Aldo Zamponi

Tutta la comunità riunita per commemorare il parroco scomparso

Il Faro on line – I soci dell’associazione Civiltà ed una fiumara di cittadini che hanno avuto modo di conoscere Don Aldo, partecipano presso la chiesa di Ardea alla funzione religiosa officiata dall’Arciprete Don Adriano, già stimato ed apprezzato come lo fu il compianto Don Aldo. Il compianto Parroco, va ricordato secondo noi non tanto per aver  portato Ardea ad essere Comune autonomo, o il legame tra lui ed il Maestro Giacomo Manzù un legame che ha contribuito non poco a far amare al Maestro ancor più Ardea, ma soprattutto per aver subito dopo la guerra portato aiuto, speranza, conforto morale e religioso,  ma soprattutto pane ed istruzione. Alla sua pazienza diversi attuali consiglieri comunali devono il  loro saper leggere e scrivere, sarebbe bene come dice di seguito la nota dell’associazione di ricordarsi delle   promesse  di far ritornare ad Arda un Vero Benefattore. Forse in vita Don Aldo, come Gesù, al cospetto dei traditori, avrà condiviso il pane e vino, nella semplicità, verso la sofferenza, quella sofferenza che lo vede lontano dalla sua Ardea e dalla Sua gente.
“Oggi, presso la Parrocchia S.Pietro di Ardea, Don Adriano ha celebrato la cerimonia commemorativa in ricordo del compianto Don Aldo Zamponi. La grande partecipazione dei cittadini ha confermato il sentimento che lega il paese a Don Aldo, uomo della chiesa che ha portato Ardea ad essere Comune autonomo, proiettato verso lo sviluppo industriale. La presenza di Inge Manzu’ ha rimarcato il grande legame che univa il maestro Manzu’ alla chiesa. A questo proposito e’ singolare ricordare la storia di due uomini che hanno suggellato il novecento, ognuno nel proprio ambito, cui Ardea ha fatto da teatro. Don Adriano, degno successore del commemorato parroco, ha voluto ricordare come Gesu’, al cospetto dei traditori, abbia condiviso il pane e vino, nella semplicita’, verso la sofferenza. Il vero valore delle cose si basa sui sentimenti e non sui pennacchi dei quali si fregiano i poveri di spirito. Ardea aspettava il trasferimento della salma di Don Aldo presso il cimitero locale, promessa a gran voce dai soliti artisti della patacca,oltre due anni fa. Come per altre tristi vicende, dobbiamo registrare che le “solite annunciazioni” dei soliti giullari, sono frutto della mediocre fantasia di chi sfrutta ogni occasione per offendere, finanche la memoria di chi non c’e più’. Associazione CIVILTA’ “
E proprio per ricordare la passione con cui il compianto Don Aldo Zamponi si rivolgeva alle Autorità dell’epoca scriveva:
Dal diario di Don Aldo “Ottobre 1951
11.10.51 Sua Ecc. Mons. Raffaele Macario Vescovo Suffraganeo della diocesi di Albano, mi mi destina come Vicario Adiutore nella Parrocchia di Ardea . Nel lungo colloquio Egli mi parla delle difficoltà di ordine spirituale e materiale che incontrerò e mi da preziosi consigli per superarle.
          12.10.09   Scrivo alla Duchessa Sforza Cesarini, feudataria di Ardea: “Eccellenza, nominato da pochi giorni Parroco di Ardea, prego l’eccellenza Vostra di fissarmi un abboccamento onde fare la Sua preziosa conoscenza e renderle il mio doveroso omaggio.
13.10.09   Si iniziano i lavori di divisione delle tre stanze a pian terreno della Casa Parrocchiale, onde permettere la mia abitazione, poiché il resto del palazzo è stato occupato dalle Signorine dell’Istituto “Mater Dei” che gestiscono l’Asilo Infantile”
 14.10.09   Oggi Domenica ni reco per la prima volta ad Ardea per le funzioni religiose. Con profondo rincrescimento noto subito la scarsa affluenza di popolo alle sacre funzioni. “Religio depopulata” aveva definito Ardea Mons. Trovalusci. Conduco con me un fotografo per far riprendere la triste situazione del paese ancora distrutto dalla guerra.
 15.10.09 Accompagnato dall’Avv. Cinque di Castel Gandolfo, riesco a parlare ai due Segretari particolari del Ministro dell’Interno, espongo loro la situazione materiale e morale del paese: in particolare faccio presente la necessità di edificare un moderno Asilo Infantile. I Dottori Villani e Scarpitti mi consigliano di indirizzare una domanda scritta a S.Ecc. Il Ministro, tramite la Prefettura. Mi reco subito dal Dott. Prosperi, Segretario di S.Ecc. Il Prefetto, e dal Conte Buglione Capo Divisione della Prefettura, i quali mi suggeriscono la pratica da svolgersi.
 16.10.51Spedisco un’istanza al Presidente della Repubblica, corredata delle fotografie del paese: Eccellenza, inviato da S.Ecc. Il Vescovo di Albano a reggere la Parrocchia di ardea, ho trovato tali condizioni di abbandono, di miseria e di ignoranza e una tal massa di problemi da risolvere che sento imperioso il dovere di segnalare tale stato di cose a chi, in tante cure assorbito, non può curare le minime se non gli vengono coraggiosamente segnalate. Ardea, oggi frazione di Pomezia, dista 12 Km dal centro comunale, mentre la distanza da Roma e di 35 Km. La strada una volta asfaltata, porta ancora i segni dei carri armati passativi otto anni fa, e la corriera per Anzio, unico messo di comunicazione, compie miracoli per non naufragare nelle pozze e nei baratri. I tremila abitanti non hanno ne telefono ne telegrafo, il che conserva il carattere archeologico alla zona, ove sono state trovate preziose reliquie preistoriche, ma non si trova un ambulatorio ben attrezzato. Le scuole (classi elementari) sono in ambienti assolutamente insufficienti; di acqua ce n’è ben poca; di fogne non si parla; però ci sono e crescono i cavernicoli, in genere profughi slavi, accampati in buona parte della zona pontina. Ardea è un feudo degli Sforza Cesarini, e la feudataria, con il suo completo disinteressamento della popolazione indigente, offre ampia materia agli agitatori professionisti che spadroneggiano il povero gregge affamato di pane e di terre. Per iniziativa di S.Ecc. Il Vescovo, nella Casa Parrocchiale è stato ospitato l’Istituto “Mater Dei” che con coraggio apostolico ha aperto un asilo, distribuisce la refezione ed ha tentato una colonia estiva dovuta poi sospendere per insufficienza di attrezzatura. I questo ambiente non è possibile rimanere spettatori inerti dello sfacelo di una popolazione abbandonata a sé stessa. Ho per prima cosa pensato alla erezione di un Asilo in un edificio idoneo che permetta l’assistenza complea all’infanzia di un un Asilo in un edificio idoneo che permetta l’assistenza completa all’infanzia con laboratorio femminile ed ambulatorio per i poveri. Il progetto prevede un edificio a tre piani: sul seminterrato i servizi; al pian terreno le aule, il laboratorio e l’ambulatorio; al primo piano i dormitori. La spesa si aggirerò sui 12 milioni, ma se si potrà ottenere un Cantiere di Lavoro tale somma servirà a lenire la disoccupazione locale che colpisce buona parte della popolazione e darà la sensazione agli abitanti di lavorare per i propri figli. Ella, Signor Presidente, potrà giudicare inportuno  il mio zelo, ma deve rendersi conto che sernza la difesa del loro Parroco, questa povera gente condisce il poco pane col rancore e con la speranza della vendetta; speranza che viene loro quotidianamente coltivata da professionisti della rivolta. Mi auguro perciò  che Ella, Signor Presidente, vorrà disporre per un conguo aiuto dando ai dipendenti e competenti uffici le disposizioni necessarie affinché quanto verrà elargito sia rimesso a S.Ecc. Il Vescovo di Albano.
      18.10.51  Presento in Prefettura la richiesta di un sussidio per l’Asilo, indirizzata al Ministro dell’Interno. Detta domanda è stata approvata da S.Ecc. Il vescovo e partirà per il Ministro, mi è stato assicurato, avvalorata da un’ottima relazione del Prefetto. Eccola: Eccellenza, nominato da pochi giorni Parroco di Ardea (Pomezia), ho potuto costatare una tra le gravissime lacune esistenti nell’organizzazione sociale della borgata: l’Asilo, Ora vorrei eliminare della lacuna con l’aiuto delle autorità religiose e civili. La numerosissima infanzia è completamente abbandonata a se stessa pere per la pericolosità statica delle scuole danneggiate dalla guerra e non ancora ripristinate. Per i bambini inferiori ai 6 anni si è provveduto provvisoriamente adibendo la Casa Parrocchiale ad Asilo,  ma è indispensabile la costruzione di un edificio apposito nel quale possano essere riuniti almeno 150 bambini; con locali per scula materna, refezione ambulatorio pediatrico, bagni ed eventuale laboratorio. A tale scopo S.Eminenza il Card. Giuseppe Pizzardo, Vescovo di Albano,, ha messo a disposizione la somma di tre milioni di lire, che per quanto notevole non è sufficiente alla costruzione, il cui progetto, già pronto, prevede una spesa di oltre 12 milioni di lire non tenendo conto del terreno che è di proprietà della Chiesa. Per facilitare la costruzione ho già  richiesto la costituzione di un cantiere di Lavoro che faciliti i lavori di sterro e di fondazione. Pertanto chiedo all’Eccellenza Vostra di voler disporre per una contribuzione che volga ad attuare il progetto.
Oggi Domenica incomincia la mia permanenza ad Ardea. Ringrazio il Signore di avermi fatto compiere il primo passo……Non ho ancora neppure un’aula per le Associazioni parrocchiali di Azione Cattolica; speriamo che l’erezione dell’Asilo si realizzi al più presto così potrò avere a mia disposizione tutta la Casa Parrocchiale. In chiesa facciamo la questua per la “Giornata missionaria” mi attendo qualche cosa di più”.
Luigi Centore