‘Assosciazioni a rischio sfratto, utilizzare i beni confiscati alla mafia’

9 dicembre 2010 | 15:35
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‘Assosciazioni a rischio sfratto, utilizzare i beni confiscati alla mafia’

Associazione Civiltà: ‘Dedicare le strutture pubbliche ai personaggi storici di Ardea’

Il Faro on line – L’associazione Nereo distintasi nell’opera di soccorso agli alluvionati di Ardea nel 2005 e 2006 o nell’opera di soccorso ai terremotati dell’Aquila, rischia di essere sfrattata da un giorno all’altro non potendo far fronte all’affitto dei locali ove sono situati gli uffici ed i mezzi di soccorso.
Proprio per questo motivo, chiede a gran voce l’assegnazione dei locali provenienti da attività illecite. A sostenerla in questa richiesta l’associazione Civiltà che sollecita le istituzioni locali e romane, di utilizzare i beni confiscati alle associazioni criminali.

“Nella speranza che presto la comunità possa godere di queste strutture, – spiegano dall’associaione Civiltà – suggeriamo di intitolare gli immobili che ospiteranno attività pubbliche a quanti hanno concorso allo sviluppo concreto e civile del territorio. Tra le figure che pensiamo abbiano contribuito fattivamente, vi è il cavaliere Francesco Centore (nella foto a sinistra) che dopo aver combattuto e servito la Patria, ha lavorato sulle terre che oggi ospitano il quartiere Nuova Florida. Centore è stato un riferimento per molti cittadini che iniziavano a costruire su un territorio difficile, offrendo loro i primi servizi di ristorazione e bar e, non ultimo, il locale che ha ospitato l’asilo comunale. Si aggiunga che Centore è insignito di diverse croci di guerra e decorazioni oltre all’iscrizione nel registro del Ruolo d’Onore della Marina Militare invalido di guerra, reduce della battaglia aereo-navale di Capo Matapam”.

“Altrettanto meritorie sarebbero le intitolazioni di luoghi destinati all’uso pubblico, di uomini che hanno rappresentato a vario titolo la storia del territorio. Il primo Comandante dei Vigili Urbani Tullio Valeri (nella foto a destra) ed il primo maestro di musica Di Tinno. Uomo quest’ultimo che proprio nel servire il paese, durante una cerimonia sulla pubblica piazza, fu colto da malore decedendo di lì a poco. Figure rispettose del vivere civile… qualcosa che di questi tempi, è merce rara”.