‘Bilancio 2011: nessuno slancio per il territorio’

11 dicembre 2010 | 18:10
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‘Bilancio 2011: nessuno slancio per il territorio’

L’accusa del consigliere provinciale Mauro Visari per i progetti messi in campo

Il Faro on line – Sul bilancio 2011 interviene il consigliere provinciale Mauro Visari. “Il settore attività produttive costituisce il 2.19% del totale delle somme in bilancio nel 2011 e tale cifra è destinata a scendere a 1.3% nel 2012 – inizia con il lungo elenco il politico – Il settore politiche del lavoro nel 2011 costituirà il 12.4% delle spese ell’ente ma tale cifra il prossimo anno crollerà al 7.64. La cultura e sociale passernno dal 5% del 2011 al 3% nel 2012. Per quanto riguarda l’ambiente si registrano 4 mln di euro in meno tra il 2011 e il 2012. Tutte le somme tagliate altrove sembreranno assorbite nel 2012 da una spesa per investimenti in opere pubbliche pari 114 mln di euro, più del doppio di quanto solitamente si spende. Ma dove prenderanno questi soldi? E per fare cosa? Impennata di somme per investimenti anche nel settore della scuola che nel 2011 si attesta intorno ai 23 mln, mentre nel 2012, non si capisce come, arriva a superare i 50 mln di euro. n sostanza, in tempi di crisi si sceglie di tagliare il futuro, ovvero settori produttivi, cultura e formazione. Le somme esorbitanti per investimenti che compaiono nel bilancio 2012, invece, sono solo finzione. Infatti, si tratta di richieste che l’ente rivolgerà per oltre 100 mln di euro, ma che verranno finanziate per 20-25 mln al massimo. Nel 2009 la disoccupazione sembra soffocare latina, che fa registrare dati nettamente superiori alla media nazionale e regionale: 10.5% di disoccupati contro la quota italiana, che si attesta al di sotto dell’8% e quella laziale che si attesta poco sopra l’8%. Tuttavia, il dato più preoccupante riguarda la disoccupazione femminile che in provincia di Latina sfiora il 14% contro il 10% del Lazio e l’8.5% dell’italia. Questo dato conferma la necessità di sviluppare politiche attive sul lavoro femminile, per evitare una deriva inesorabile sia dal punto di vista sociale che economico. Sul fronte delle attività economiche Latina si conferma ancora leader per numero di aziende impegnate nel tessuto agricolo.  Ancora troppo basso il tasso di raccolta differenziata: Latina 14.5%, centro-italia 22.9% e in Italia 30.6%. Complessivamente, il Bilancio della provincia di Latina, come emerge dai dati di quest’anno, sembra proprio degno di uno stato di crisi, infatti, si registra una contrazione dei volumi di spesa per 60 mln di euro rispetto al 2010 e rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Vengono programmati progetti di finanza per centinaia di milioni di euro per la realizzazione dell’inceneritore (circa 300 mln) e la costruzione di alcune scuole (30 mln)”.
“Alla luce di questi dati, – spiega Visari – che sono solo alcuni dei dati di bilancio che è possibile citare per fornire un’idea della manovra messa a punto da Cusani e i suoi, emerge il quadro impietoso di una provincia “seduta”, rassegnata e incapace di reagire. Tutta la manovra è costruita per ingannare il lettore, per nascondere la polvere sotto il tappeto. Si tratta di una relazione lunga, bella nella presentazione grafica, ricca di dati e di interpretazioni fantasiose di quei dati. Non passa rigo senza elogiare la solerzia, l’acume e l’efficienza di una Giunta che invece in questi anni ha brillato per lassismo.La verita è che ci troviamo di fronte ad una manovra senza slancio, di pura e semplice gestione. Le scelte amministrative che vengono compiute sono poche e le definirei “diaboliche”. Infatti, non troviamo risposte concrete alla crisi
economica delle imprese e meno che mai a quella delle famiglie e del lavoro. Invece, troviamo l’inceneritore e gli insensati progetti di finanza per le scuole.L’ente sembra essere completamente incapace di captare risorse economiche dalla comunità europea, infatti, se ne registrano quasi niente nei prossimi 3
anni, nonostante, da qualche tempo esista un assesorato dedicato all’europa, ma sul quale si preferisce non investire. Nel piano delle opere pubbliche troviamo tanti innumerevoli interventi a pioggia, di quelli che servono ai consiglieri per curare i rapporti nel collegio elettorale, ma non troviamo un disegno organico per dotare di infrastrutture il territorio. Cosa ancor più grave la città di Latina appare la grande assente, non riuscendo a captare somme che per pochi sparuti interventi di ordinaria manutenzione.I settori chiave dello sviluppo economico, come agricoltura e attività produttive, restano la cenerentola, e si taglia sulla formazione, la cultura e il sociale. Come se non bastasse, si minimizzano le difficoltà, esaltando un dato sulla raccolta differenziata che è migliore di quello di alcune provincie del Lazio, ma nettamente peggiore del resto del paese, e poi ancora minimizzando il dato sulla disoccupazione che sarà pure in linea col centro
italia ma continua a vederci tra le peggiori province d’italia. Cambiare strada non è solo necessario, ma è un dovere morale. Questa provincia è terra di occasione perse e risorse sprecate…e fa davvero uno strano effetto vedere uno dei pochi enti con le casse in buona salute spendere con questi criteri e su certi progetti”.