‘Nuova legge sui servizi sociali: istituito un tavolo tecnico’

14 dicembre 2010 | 15:09
Share0
‘Nuova legge sui servizi sociali: istituito un tavolo tecnico’

Aldo Forte: ‘razionalizzare e ridurre in un unico complesso normativo la legislazione esistente’

Il Faro on line – “Un altro passo importante verso la riforma della nostra rete assistenziale”. Lo dichiara in una nota Aldo Forte (nella foto), assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, in merito all’istituzione del tavolo tecnico incaricato di predisporre la nuova legge regionale sul sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali.
“Di fronte a un disagio sociale in forte crescita e in continuo mutamento – spiega – e a una situazione economica critica nella quale siamo comunque riusciti a salvaguardare se non addirittura ad aumentare gli investimenti nel nostro settore, accrescere l’appropriatezza degli interventi sul territorio passa inevitabilmente dalla riorganizzazione della legislazione regionale. L’attuale legge n. 38 del 1996, sebbene anticipatrice della stessa normativa nazionale in materia, non ha ancora conosciuto la sua piena applicazione. Diverse le cause, dalle sue difficoltà interpretative e attuative alle carenze strutturali. A queste, inoltre, dopo quattordici anni si è sommata l’urgenza di adeguare la legislazione ai nuovi bisogni delle persone e delle famiglie, in particolare di chi vive in condizioni di fragilità”.
“L’obiettivo – continua – è quello di razionalizzare e ridurre in un unico complesso normativo la legislazione esistente. Abbiamo già chiare le linee guida che vanno dalla definizione puntuale dei livelli essenziali di prestazioni, nonché di un ambito territoriale ottimale più ampio per la gestione dei servizi e degli interventi, dal momento che l’attuale divisione in distretti spesso non è in grado di assicurare lo stesso livello di risposta a tutti i diversi bisogni. Il tavolo tecnico avrà anche il compito di individuare i modelli organizzativi migliori per il segretariato sociale e per i punti unici di accesso che, a partire dalla valutazione del bisogno specifico del cittadino, forniranno le prime risposte e individueranno la struttura sociale o sanitaria più adeguata ad assisterlo e curarlo secondo un vero e proprio piano personalizzato di intervento. Nell’ambito della rimodulazione della rete ospedaliera – conclude – tutto questo ci consentirà di accrescere il peso dell’assistenza sociale e, di conseguenza, di ridurre le ospedalizzazioni improprie, di produrre economie su larga scale e di offrire un servizio più appropriato ai cittadini più bisognosi”.