In rampa di lancio la ristorazione a chilometro zero

16 dicembre 2010 | 23:37
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In rampa di lancio la ristorazione a chilometro zero

coldiretti latina: ‘verso la proposta di legge popolare per i prodotti locali’

Il Faro on line – “Anche in provincia di Latina attiveremo tutto quanto nelle nostre possibilità al fine di sostenere le due iniziative che come Coldiretti Lazio sono state presentate sabato scorso a Roma”.
A parlare è il direttore della Coldiretti  pontina, Saverio Viola, che ha aggiunto: “Abbiamo presentato la proposta di legge regionale, di iniziativa popolare, riguardante le norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli regionali – ha spiegato Viola – e il programma operativo per valorizzare, promuovere e comunicare i prodotti a km 0 anche nella ristorazione. In provincia di Latina partiremo con la raccolta delle firme e chiederemo di sostenere questa ennesima nostra iniziativa ai rappresentanti delle istituzioni, agli opinion leader oltre che a tutti i cittadini-consumatori. Per la creazione di menù a km0, invece, – abbiamo già individuato una prima rosa di ristoratori della nostra provincia che esercitano e lavorano un po’ in tutto il territorio ed abbiamo inviato una comunicazione di presentazione della iniziativa che contiamo di presentare alla stampa entro gennaio dopo aver completato le fasi di raccolta dei dati e aver incontrato i titolari delle imprese che si sono dimostrati entusiasti dell’idea”. Coldiretti  Latina continua così nel percorso della salvaguardia e della valorizzazione delle produzioni locali concordato con la sede regionale e con il direttore regionale Aldo Mattia. L’ avvio di questa raccolta di firme e il progetto della ristorazione a km 0 vanno nella stessa direzione – ha concluso Saverio Viola-  quella di favorire, attraverso progetti e normative adeguate, l’incontro tra produttore, trasformatore e consumatore in ambito provinciale e regionale.L’obiettivo è quello di promuovere le produzioni locali attraverso la creazione, sul territorio, di una rete significativa di acquirenti, partendo dalla ristorazione, per poi coinvolgere, nel corso del 2011, altre attività (artigiani, soggetti sanitari, negozi, istituti scolastici).Un piano di sviluppo che si lega con il progetto nazionale di Campagna Amica, che punta a mettere in evidenza, tra l’altro, anche il fatto che le produzioni locali non siano da preferire per motivi ideologici o campanilistici, bensì perché garantiscono elevati standard di controlli e di sicurezza alimentare, risparmio energetico nella distribuzione e redditività maggiore alle imprese agricole con l’accorciamento della filiera”.