Pesca ‘natalizia’ illegale, Forestale in azione

18 dicembre 2010 | 14:22
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Pesca ‘natalizia’ illegale, Forestale in azione

Oltre un quintale di anguille sequestrato e quindici persone denunciate in una settimana

Il Faro on line – Con l’avvicinarsi delle Festività Natalizie, conseguentemente all’antica tradizione del pranzo con il capitone, è aumentato il controllo del Corpo Forestale dello Stato nei confronti della pesca di frodo nei laghi costieri di proprietà del demanio dello Stato, all’interno del Parco Nazionale del Circeo.
Nella sola settimana scorsa gli agenti del Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione di Fogliano, in collaborazione con il Comando Stazione di Sabaudia, hanno fermato e denunciato quindici persone intente ad esercitare l’attività di pesca illecita. Nello specifico si tratta di pesca notturna, attuata con mezzi non consentiti che permettono un prelievo veloce e di grandi quantitativi di pesce, ed inoltre effettuata senza alcuna autorizzazione da parte dell’Ente proprietario.
A seguito dei servizi mirati al contrasto di questo specifico aspetto, gli operatori hanno suddiviso il territorio prospiciente le sponde dei laghi di Fogliano, Monaci e Caprolace in vari settori, da controllare a rotazione, assegnati agli agenti in attività di pattugliamento. Sono stati posti sotto sequestro diversi mezzi di pesca: oltre 250 metri di reti, oltre 30 mazzacchere per anguille, nonché altrettante bilance da pesca. Di norma il pesce reperito (in questa sola settimana circa un quintale), se ancora vivo, viene liberato nei laghi da dove è stato prelevato. Nel caso fosse morto da poco, viene conferito a strutture di pubblica utilità per la ristorazione di persone indigenti. Gran parte dei pescatori di frodo provengono dalla vicina Campania, tutti molto abili, viste anche le tecniche usate, in particolare per la pesca delle anguille e capitoni, meno frequentemente dalla Provincia di Latina.
Tutto il materiale prelevato illecitamente, da questi professionisti di fatto, viene utilizzato di solito per incrementare un mercato clandestino sotto costo, che ovviamente scavalca ogni controllo sanitario, finendo direttamente sulle nostre tavole. In questo senso, l’attività di controllo e repressione effettuata dal CFS rientra a pieno titolo nella prevenzione finalizzata ad una sempre maggiore sicurezza alimentare per il consumatore. 
Gli interessati sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato ai danni dello Stato, con pene che vanno dalla reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da euro 154,00 fino ad euro 516,00. Inoltre il fatto di esercitare la pesca senza alcun rispetto dei tempi e dei modi presuppone il supplemento sanzionatorio amministrativo. Nello specifico la Legge Regionale n.87/1990 prevede per l’uso di mezzi non consentiti la sanzione di euro 206,00 e per la pesca notturna di euro 154,00. In più esercitando tale attività in acque con diritto esclusivo di pesca, cioè ad uso di pescicoltura od allevamento, viene applicata una sanzione ulteriore di euro 102,00.