Trasporto scolastico per disabili: bufera in Consiglio

21 dicembre 2010 | 23:49
Share0
Trasporto scolastico per disabili: bufera in Consiglio

I genitori: ‘Il Comune deve recepire i bisogni dei cittadini’. Gonnelli: Non è un servizio di nostra competenza, ma ci siamo attivati comunque

Il Faro on line – Con molta probabilità l’odierno Consiglio comunale può raggiungere il primato di spettacolo più indecoroso degli ultimi mesi. La questione che ha tenuto banco, in maniera piuttosto dura, è stata quella riguardante il trasporto per i ragazzi disabili, che quotidianamente raggiungono il Voida di Roma. La protesta dei genitori è stata molto forte, tanto da scatenare un’accesa discussione anche all’interno dello stesso Consiglio.
Andando per ordine sarebbe necessaria una precisazione sull’argomento: il trasporto dal punto di ritrovo fino al Voida, è a carico della Regione. Il Comune tuttavia, offre un servizio che permette ai ragazzi di arrivare al punto di ritrovo. Ciò che ha fatto imbestialire i genitori dei ragazzi, è stata la scelta non dipendente dal Comune ma da chi gestisce il servizio, di spostare l’appuntamento ad Ostia. Questa scelta, apparentemente solo logistica, per le famiglie si trasformerebbe in un quotidiano problema, che si aggiungerebbe agli innumerevoli disagi che la vita con un diversamente abile non autosufficiente comporta. In sintesi è stata questa la molla che ha fatto scattare la protesta dei cinque ragazzi che utilizzano il servizio.
Inutili sono state le spiegazioni dell’assessore ai servizi sociali Vincenzo D’Intino, che ha dichiarato: “Ho personalmente preso contatti con chi si occupa del servizio, e mi è stato garantito un anticipo di soli 15 minuti rispetto a prima”.
L’assessorato alle politiche sociali era già stato preso di mira la settimana scorsa, a seguito della decisione di istituire una formula di pagamento per fasce di reddito, per quanto riguarda il servizio di assistenza domiciliare. Oggi i genitori hanno alzato il tiro, presentandosi in Consiglio con tanto di cartelli, e chiedendo agli amministratori risposte rispetto a questo cambiamento.
“Da anni siamo costretti a mettere in piazza la nostra vita privata – ha tuonato Massimo Sforna, uno dei genitori coinvolti – ma ancora si fa fatica a comprendere cosa significhi dover provvedere per ventiquattro ore al giorno ad una persona non autosufficiente. Anticipare l’arrivo del pulmino per noi significa far svegliare alle 5.30 del mattino i ragazzi che devono arrivare a Roma alle nove. In Regione – ha continuato Sforna – ci sono seduti i loro “amici”, come li ha definiti il presidente del Consiglio comunale Mauro Gonnelli. Questo deve valere anche per il sociale, non solo quando si tratta di concessioni edilizie a favore di costruttori e grandi capitali. Il Comune deve farsi parte attiva rispetto ai bisogni dei cittadini. Noi non vogliamo accusare nessuno, ma vogliamo che nel nostro territorio si dimostri sensibilità verso chi ha problemi così grandi”.
Le risposte dell’amministrazione, non sono però quelle che i genitori si aspettano: “Il massimo che possiamo fare è ampliare il servizio fino al raggiungimento di del nuovo punto di raccolta”, ha dichiarato un categorico D’Intino. Le casse comunali non godono di buona salute, quindi non c’è possibilità di modificare il piano previsto.
La situazione è pian piano sfociata in una rissa verbale, durante la quale i genitori sono usciti dall’aula consiliare lasciando i ragazzi soli, chiedendo: “Di parlare con loro che sono i veri destinatari delle loro scelte”.
Di fronte a momenti di spiazzamento poco frequenti in Consiglio, si sono scatenati i commenti in aula. Mauro Gonnelli, ha definito la protesta “Strumentale” e specificando: “Non è un servizio di nostra competenza quello di accompagnare i ragazzi fino a Roma, ma ci siamo attivati comunque. Come comune ci mettiamo il massimo impegno nel rispetto di chi ha bisogno. Quello che facciamo è già molto rispetto alle possibilità che abbiamo”.
Un  inferocito Claudio Cutolo, consigliere Idv, ha tuonato contro l’amministrazione e contro le scelte “Sempre a sfavore dei cittadini”. “Questi genitori vivono nel dramma quotidiano e non è pensabile non occuparsi di loro”.
Due le proposte arrivate per alleggerire la tensione. La prima da parte di Massimiliano Graux, capogruppo Pdl, che ha riportato all’attenzione del Consiglio: “La possibilità di riprendere in considerazione il progetto del centro diurno per disabili”, l’altra da parte del capogruppo del Pd Paolo Calicchio: “Sarebbe opportuno istituire un tavolo con degli esperti del terzo settore, e d eventualmente proporre un emendamento al prossimo bilancio per destinare dei fondi per questo servizio”.
Il palpabile nervosismo è trapelato anche dalle parole del sindaco Canapini: “Mi dispiace quando vedo queste situazioni in cui c’è poca volontà trovare una soluzione. Questa disposizione è arrivata all’improvviso anche per noi, ma fino al nuovo bilancio non possiamo fare nulla per destinare dei fondi per il servizio trasporto disabili. Nel prossimo bilancio sicuramente ci faremo carico per intervenire su questa questione”. Inoltre il sindaco ha ribadito quanto sostenuto dall’assessore D’Intino, e cioè che l’unico intervento possibile attualmente rimane quello che ha definito come prelievo a domicilio.
Stefania Carlucci