Un anno di governo: parlano i politici

24 dicembre 2010 | 22:03
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Un anno di governo: parlano i politici

Gli amministratori di Fiumicino commentano il rinnovo della fiducia al premier affrontando questioni locali

Il Faro on line – Dopo la grande attesa che ha tenuto con il fiato sospeso milioni di italiani, Senato e Camera hanno rinnovato il voto di fiducia al governo Berlusconi. Voto che, se ha mostrato una maggioranza ampia al Senato fedele al premier, ha invece evidenziato, con i suoi 3 risicatissimi voti in più, e con i ripensamenti dei futuristi di Gianfranco Fini, una maggioranza “dubbiosa” in Parlamento. Ed intanto spunta l’ipotesi di un terzo polo mentre si torna a riparlare di elezioni, di alleanze più o meno probabili, di fallimenti dell’attuale politica e di abbandoni. Ai politici di Fiumicino, che amministrano questo comune dove si sta radicando il nuovo, ovvero Fli, anche se Fini sarebbe alle corde, e dove la politica è ultimamente caratterizzata da tante migrazioni abbiamo chiesto un’analisi dell’attuale situazione. Ed un bilancio di quest’ultimo anno di governo”.  

William De Vecchis, consigliere comunale Popolo della libertà

“La fiducia al governo è un bene per la nazione che si deve tramutare in un rilancio nazionale delle politiche economiche sociali e nell’affrontare in maniera decisa le riforme. A questo punto si dovrà pensare ad una maggioranza allargata che dia stabilità, altrimenti si dovrà tornare alle urne e sarà il popolo a giudicare. Il voto di martedì 14 ha significato che c’è una maggioranza ampia in senato, meno in parlamento ma Berlusconi è ancora il capo del governo. Un governo legittimato dal voto e da una maggioranza. Sicuramente cambieranno gli scenari, con Fli esclusa e Fini messo all’angolo. A Fiumicino credo che molti aderiranno alla PdL.  Al momento c’è una certa confusione politica poiché sono in atto dei  cambiamenti storici che vedono la politica trasformarsi con la nascita di nuovi partiti e nuovi soggetti: ormai, anche in politica come nel mondo del lavoro, i processi sono accelerati. Ma la maggioranza è sempre coesa e compatta. Ritengo inoltre positivo il bilancio di questo anno: abbiamo dato risposte concrete, sono partiti i lavori del Porto turistico, sono iniziati i sondaggi per la realizzazione del Ponte della Scafa, abbiamo finanziato la manutenzione del Ponte 2 Giugno, stiamo investendo in molte opere pubbliche e riformando le politiche sociali, investendo sulla formazione ed ora con la Regione iniziamo a ragionare su come migliorare il servizio sanitario. C’è però ancora molto da fare, come ad esempio dare ai cittadini di Fiumicino la caserma dei carabinieri di via della Foce Micina”.

Paolo Calicchio, capogruppo comunale del Partito democratico

“Il rinnovo della fiducia a Berlusconi è stato l’ennesimo errore di questa casta politica nazionale che non ha attinenza con la realtà. Il premier andrà avanti anche in senso irresponsabile fino a che un accordo politico bypartizan non lo salverà dai processi. Solo allora qualcuno deciderà di dare la spallata e andare alle elezioni, anche con l’attuale legge elettorale. E a farlo sarà forse proprio la Lega che rischia di essere l’ennesima delusa dal finto riformismo berlusconiano.  Quanto alla giornata del 14, è stata una sconfitta per il senso etico politico del paese. Non ha vinto Berlusconi perché non ha più i numeri per governare né ha vinto l’opposizione che non ha sfiduciato il premier. I cambiamenti di partito in consiglio sono solo un posizionamento di spazi che erano o troppo vuoti o troppo pieni con l’Udc locale che riflette il partito regionale, che  ha troppe ambiguità. Alcuni fedelissimi del sindaco sono andati a rafforzare le file del PdL, in caso di appoggio. Per quello che riguarda Fli, mi è sembrato solo una campagna acquisti senza sostanza. La maggioranza, in sintesi, è un insieme di schieramenti che si scanneranno se Canapini decidesse di lasciare. Mentre l’opposizione di Fiumicino senza un vero investimento del centrosinistra a livelli alti, non esiste. La città è regredita: socialmente e politicamente. Abbiamo una spesa corrente che sfiora gli 80 milioni di euro e un piano di opere svanito nel nulla. Si asfaltano solo strade e si fanno rotatorie, come se la mobilità dipendesse solo da queste infrastrutture. Grazie anche ai tagli di Tremonti si penalizzano i più deboli, gli anziani, i disabili, le famiglie con bambini, i cui nidi chiudono per risparmiare. Ma non si tagliano i dirigenti, le consulenze, stipendi e spese di assessori e sindaco, oltre a spese inutili di segreterie e staff, né si risparmia sulle procedure di appalti e si continua a esternalizzare a prezzi troppo poco convenienti. Un quadro desolante di una città che soffre. Una potenziale ricchezza per pochi ma non per tutti”.

Luigi Satta, consigliere comunale Futuro e libertà

“Lo scenario di oggi mi fa vergognare di essere italiano: non c’è dubbio che la fiducia ottenuta con uno scarto di tre voti, non fa trasparire un futuro politico tranquillo. Penso sempre che in un momento così difficile per l’Italia e l’Europa è meglio che vengano deposte le armi e si usi di più il cervello invece di spendere qualche miliardo per i capricci di qualcuno: le vittorie vere sono quelle che riescono a dare risposte e a risolvere i problemi degli italiani. Fiumicino ha uno scenario diverso da quello nazionale e penso che sia sufficiente la maggioranza attuale senza illusioni di scenari diversi. Vorrei esprimere il mio pensiero sull’appellativo ‘cambio di casacca’ che si dà a colui che per motivi politici compie la scelta di aderire ad altri gruppi politici: devo solo precisare che personalmente ho fatto la scelta di aderire a Futuro e Libertà con l’obiettivo di far parte di un partito europeo liberale e democratico e se non fosse così, farò tutto quello che mi sarà possibile affinchè siano rispettati  i valori che dovrebbero distinguere il movimento. La maggioranza e forte e coesa e potrebbe dare più risposte al programma che il sindaco ha presentato ai cittadini nel 2008. Il bilancio economico? A causa dei tanti tagli della finanziaria agli enti locali il bilancio è mediocre”.

Roberto Merlini, consigliere comunale Popolo della libertà

“Martedì 14 dicembre si è consumato un braccio di ferro prettamente personale tra Berlusconi e Fini, attuato da quest’ultimo per la futura leadership a premier. Risultato? Maggiore sfiducia dei cittadini  verso le istituzioni e riduzione ai minimi termini di una larga maggioranza alla Camera, eletta solo due anni e mezzo fa.  Quanto all’ipotesi di elezioni, il Paese non ha bisogno di nuove elezioni ma di stabilità governativa, con vero senso di responsabilità ad affrontare i reali problemi. Su questo anche il Presidente della Repubblica ha da tempo fatto appello alla classe politica nazionale, anche in occasione dell’Anci,  tenutosi a Padova i primi di ottobre. Fiumicino, in questi mesi di gossip nazionale della politica, non si è occupata di cronache rosa dei politici, ma ha  continuato l’azione di governo come da programma. I cambiamenti di partito derivano dal fatto che la politica non è mai statica. Per esempio Fli non mi pare abbia rappresentanti che si siano scissi dalla maggioranza per metterla in crisi, così come l’Udc al momento ha due correnti: quella in opposizione ed una in maggioranza. Le maggioranze politiche, anche quella di Fiumicino, hanno sempre qualche mal di pancia, ma se ve ne sono non dipendono certo dagli effetti della politica nazionale. Intanto proseguiamo con l’azione di governo in un contesto in controtendenza con quello nazionale. La maggioranza non è mai stata messa in discussione sino ad oggi. Forze politiche che si sono costituite con spirito propositivo nell’azione di governo  mentre c’è una minoranza ridotta ai minimi termini nel nostro comune”.

Anselmo Tomaino, consigliere comunale e provinciale del Popolo della libertà

“La fiducia a Berlusconi ha dimostrato che non esiste altro centro-destra, che il bipolarismo regge e che il tentativo di tornare alla logica degli inciuci di palazzo è fallito. E’ dura ma i numeri di Camera e Senato dimostrano che, come hanno voluto gli elettori, è Berlusconi l’unico possibile capo del governo. Se non si avrà una maggioranza stabile meglio andare rapidamente al voto. La speranza è che molti Fli tornino nel PdL. La fiducia è comunque una vittoria degli elettori. E’ la riprova della necessità di chiudere con i vecchi metodi partitocratici, di associare alla riforma sul federalismo la necessità di eleggere direttamente il Premier. A Fiumicino, è evidente: lo scenario è stabile e consolidato. Il PdL non perde pezzi ma anzi è in continua crescita. La maggioranza è compatta e porterà a termine il suo mandato. All’opposizione auguro invece di riuscire a svolgere bene il proprio ruolo senza perdere altri pezzi. In qualità di consigliere provinciale sono molto soddisfatto per aver portato il mio contributo al territorio con il Corridoio C 5, i fondi per la raccolta differenziata e gli interventi sulla sicurezza stradale”.

Massimiliano Graux, capogruppo  comunale Popolo della libertà

“Rinnovo della fiducia al governo? Ne ero convinto: i gufi e le marionette possono sbagliare. E sono anche convinto che questo governo crescerà in quanto ha dimostrato di avere ancora la forza propulsiva che lo ha generato. La giornata del 14 dicembre è stata soprattutto una vittoria di tutti quei cittadini che hanno creduto a questa coalizione e che l’hanno votata.
Intanto a Fiumicino la PdL sta crescendo, ma non per questo qualcuno deve pensare che la politica si faccia con i numeri. Oggi la politica deve mettere da parte le chiacchiere e fare i fatti. Quanto ai passaggi, chi è passato nel PdL erano già politicamente e culturalmente di questa coalizione.  La maggioranza di via Portuense è senz’altro compatta  ma deve programmare il suo futuro senza dimenticare il presente. Quanto al bilancio di questo anno politico, se devo essere sincero mi aspettavo di più, ma questa domanda la girerei al sindaco”.

Raffaello Biselli, capogruppo comunale Futuro e libertà

“La fiducia ottenuta dal Governo Berlusconi è innegabilmente una vittoria politica del premier, non del Pdl, che non ridimensiona affatto Futuro e Libertà.  Alla maggioranza rosicchiata alla Camera, grazie a qualche escamotage non propriamente ortodosso, fa da contraltare la minoranza del governo, in gran parte delle commissioni parlamentari permanenti, con paralisi dell’iter delle proposte di legge a firma della maggioranza e della vita parlamentare in generale. La vittoria alla Camera è meramente numerica e deve far riflettere la maggioranza sulla necessità di riaprire un dialogo con le forze di opposizione, tra le quali Fli. La necessità di dare una sferzata a questo governo, concentrato esclusivamente sull’approvazione delle leggi salva-Berlusconi ma disattento ai problemi economici e finanziari del paese, si è ormai palesata. E questo grazie anche a Gianfranco Fini che ha tentato di ridestare un esecutivo sonnecchiante e di contro si è beccato del “traditore” o peggio del “coglionazzo”. Canapini andrà avanti fino alla fine del suo mandato: ne sono assolutamente certo. L’ultimo anno ha visto la giunta Canapini essenzialmente concentrata sull’urbanistica. Bene, perché porta sviluppo, ma attenzione a non cadere nella dissennatezza perché si rischia di costruire cattedrali nel deserto.  Bene anche il via ad alcune opere fondamentali per la viabilità, come al raddoppio di via del Faro. Ma siamo ancora in alto mare su argomenti importanti come i B4A. I cittadini attendono ancora risposte concrete che tardano ad arrivare sia dal Comune che dalla Regione Lazio. I prossimi due anni saranno fondamentali per costruire un futuro migliore fatto di poche azioni ma concrete. Per quanto riguarda Fli, sicuramente diremo la nostra”.

Giovanna Onorati, consigliere comunale Unione di centro

“La crisi nazionale dei partiti che non esistono più e il continuo proliferare di gruppi è la certezza che qualcosa sta… divenendo. Questi cambiamenti sono positivi perché vuol dire che i politici desiderano riappropriarsi del ruolo politico, quello vero. Naturalmente anche a Fiumicino risentiamo di tutto questo. Non abbiamo avuto piacere nel sentire i continui litigi del centro destra. Fortunatamente a Fiumicino c’è una classe dirigente che sta crescendo, che ha fatto la scelta di stare in mezzo alla gente e non ultimo un sindaco che è leader e fortemente legato alla nostra città. Pertanto risentiamo delle questioni nazionali ma cerchiamo di tenerci lontani da diatribe che non ci aiuterebbero certo a risolvere i veri problemi legati alla vita pratica dei nostri cittadini”.