‘Caccia, no al massacro degli uccelli’

20 gennaio 2011 | 15:55
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‘Caccia, no al massacro degli uccelli’

Gli ambientalisti e i Verdi di Fiumicino contro il prolungamento della stagione venatoria

Il Faro on line – “Le pallottole non hanno mai risolto i problemi né possono essere considerate un modello di sviluppo”. E’ questo il durissimo commento di Marco Papi, portavoce dei Verdi di Fiumicino, alla notizia del posticipo della chiusura della caccia voluto dalla giunta Polverini. Già nelle scorse settimane gli ambientalisti si erano scagliati contro la proposta di estendere la data di chiusura al 31 gennaio. Adesso, invece, questa è stata prorogata al 10 febbraio. E le polemiche non sono mancate. Il provvedimento dell’assessore all’agricoltura Birindelli è  stato contestato in quanto non tutelerebbe affatto l’ambiente, la fauna e il ciclo di riproduzione degli animali bensì soltanto le esigenze dei cacciatori. Si tratterebbe, secondo gli ambientalisti, di una decisione presa esclusivamente per venire incontro alle esigenze dei cacciatori che sarebbero stati limitati nella loro attività dal maltempo. Così, dopo aver fissato una preapertura della caccia e una chiusura posticipata al 31 gennaio, ora arriva un ulteriore proroga di dieci giorni. Nei primi giorni di febbraio, quindi, il territorio di Fiumicino e del Lazio sarà “scenario di guerra” anche nelle Zone a protezione speciali, dove si potrà sparare nelle giornate di giovedì e domenica. I Verdi hanno già presentato un esposto poiché alla polizia provinciale è stata tolta la competenza della vigilanza venatoria antibracconaggio, dirottata verso altre funzioni. Secondo quanto dichiara Papi, questa decisione avrebbe “clamorosamente” aperto l’attività venatoria – e  abusiva  – anche nelle aree parco, senza che nessuno possa intervenire e senza che siano realizzati programmi di gestione a sostegno della fauna, dell’ambiente e delle attività agricole. Un modo di “pensare e gestire” che darebbe l’esatta misura dell’ aggressione in corso a tutto il territorio, con azioni dipinte come minimali ma di impatto assoluto. In sostanza, ribadiscono gli ambientalisti, dieci giorni di caccia in più non sarebbero affatto poca cosa, come possono testimoniare i riproduttori che, ancora a confronto con le rigidità di un inverno, si preparano alla stagione della riproduzione. “Perdere questi animali per il ludico piacere di alcuni è un danno assoluto per tutti”, conclude il portavoce dei Verdi. “Il posticipo è l’ennesimo regalo alla lobby della caccia da parte del centrodestra regionale”, afferma Angelo Bonelli, Presidente nazionale e Capogruppo del Lazio dei Verdi.
Maria Grazia Stella