‘Basta con i privilegi di Roma e dei Castelli: si realizzi un distretto del litorale’

26 gennaio 2011 | 00:18
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‘Basta con i privilegi di Roma e dei Castelli: si realizzi un distretto del litorale’

Il Sindaco Chiavetta attacca la continua riduzione dei servizi della Sanità sul territorio

Il Faro on line – “Le città di Anzio e Nettuno continuano a subire decisioni dall’alto all’unico scopo di mantenere intatti i privilegi di Roma e dei Castelli considerando la popolazione dei due comuni, siamo ben al di sotto della media regionale nel rapporto tra residenti e numero di posti letto; l’ospedale Riuniti, inoltre, fornisce servizi anche ai cittadini delle città limitrofe, come ad esempio Aprilia, senza contare la popolazione romana che si trasferisce sul litorale durante la stagione estiva”.
Il Sindaco Alessio Chiavetta critica le recenti disposizioni della Regione in tema di Sanità pubblica, in quanto tali provvedimenti sottraggono al territorio importanti servizi ospedalieri e assistenziali.

“A fronte di tutto questo, è stato già chiuso il reparto di neonatologia e ora sta chiudendo il centro trasfusionale; la Presidente Polverini aveva assicurato che nulla sarebbe stato toccato e che nessun servizio sarebbe stato chiuso o trasferito: dove sono ora quelle promesse, mentre l’evidenza dei fatti ci racconta tutta un’altra storia?”.

Secondo il primo cittadino, per ottimizzare il servizio sanitario del territorio è possibile creare un’Azienda Sanitaria che comprenda i comuni della fascia litoranea, da Pomezia attraverso Ardea, Anzio, Nettuno, Aprilia fino a Latina.

“Il progetto di riforma sanitaria prevede l’individuazione di quattro macroaree, a loro volta poi suddivise in 8 Asl – prosegue il Sindaco Chiavetta – chiedo che si acceleri questa ulteriore fase per creare un distretto che comprenda le città della costa sud di Roma, per fare sistema con il vicino polo ospedaliero di Latina. Non intendo prestarmi a una riforma che serva soltanto a mantenere inalterato il numero di posti letto di Roma, in esubero rispetto alla media regionale; analogamente, chiedo che il nostro territorio sia separato dall’area dei Castelli, una zona con cui non possiamo fare sistema e che vede l’affollamento di diversi centri ospedalieri a distanza di pochi chilometri l’uno dall’altro, tutto questo a scapito dei nostri territori che vedono ridursi i servizi. Non accettiamo più di essere vassalli di realtà che ci sfruttano e ci sviliscono, vogliamo determinare realmente le politiche sanitarie territoriali, così come dice la legge”.