Affittopoli, interviene il Gruppo Misto

26 febbraio 2011 | 23:36
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Affittopoli, interviene il Gruppo Misto

I consiglieri: ‘Siamo sicuri che la casa di piazza di Spagna sia l’unica?’

Il Faro on line – “Ci ha molto meravigliato leggere sulla stampa nazionale il nome dell’on. Tidei, del Pd, nell’elenco dell’Affittopoli romana, perché i primi a dare l’esempio del comportamento etico su questioni delicate come quella delle abitazioni delle case pubbliche, in un momento tra l’altro di grave disagio sociale, dovrebbero essere coloro che rappresentano i cittadini in Parlamento e nelle istituzioni”. A dichiararlo sono i Consiglieri Comunali del Gruppo Misto.
“Ci sono sembrate inadeguate le risposte fornite alla stampa dalla moglie del deputato, perché la questione che il caso Affittopoli pone non è quello del comportamento corretto nei pagamenti, ma nel fatto che chi sta abbondantemente bene possa rivolgersi ad Enti Pubblici per aumentare ulteriormente il suo benessere, mentre le condizioni dei cittadini che dovrebbero rappresentare invece, purtroppo, peggiorano. Peraltro, facciamo rilevare che non hanno preso in affitto un appartamento a Centocelle, ma un alloggio a piazza di Spagna, e pare pure che ne abbiano un altro nella zona del Ministero di Grazia e Giustizia.  Questi fatti ci sollecitano ad una verifica, ormai da considerare pertinente, anche sul nostro territorio, dove sembra che la famiglia Tidei le costruisca, le case. Ma questi sono per caso gli stessi sistemi con i quali, legittimamente, si è impadronito di circa 45 ettari di terre pubbliche? E come è stato possibile costruire sulle Colline dell’Argento un sistema di ville, di famiglia e non, quando le istituzioni deputate al controllo bloccano i lavori alla Marina o del Mercato, perché manca un’approvazione di congruità paesaggistica? Forse che le Colline dell’Argento, da sempre lo “sky line” naturale della nostra città, non rappresentano un problema paesaggistico”.
“È tempo che chi ha gestito per tanti anni questo territorio, beneficiandone abbondantemente, si dedichi a quell’opera di trasparenza che serve soprattutto anche per il futuro, e cioè per dimostrare che il diretto interessato ha tutte le carte in regola per ricandidarsi al Parlamento o, come dice a qualcuno, a Sindaco. Attendiamo chiarimenti”.