Pistole e fucili anziché armi da scena, blitz in quattro depositi

2 marzo 2011 | 02:28
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Pistole e fucili anziché armi da scena, blitz in quattro depositi

Arrestati rimessi in libertà subito dopo l’udienza di convalida

Il Faro on line – Al posto delle armi sceniche c’erano armi comuni da sparo ed armi da guerra perfettamente funzionanti. Sono quattro i titolari di una società che gestiva e noleggiava per usi cinematografici armi apparentemente e formalmente innocue e caricate a salve. A scoprire la “fiction” sono stati gli agenti della Polizia Amministrativa della Questura di Roma, nell’ambito di una rete di controlli periodicamente effettuati nell’ambito del territorio della provincia.
I quattro depositi, ubicati tra Roma, Pomezia e Monte Porzio Catone, contenevano complessivamente 47 armi, tra cui 7 da guerra.
Tra le armi da sparo sequestrate nel corso dei controlli gli agenti hanno anche riscontrato la presenza di armi del tipo di quelle in uso alle Forze di polizia, ed ancora del tipo “ex ordinanza”, si tratta cioè di armi in passato dotazione delle Forze dell’ordine. Complessivamente, tra le armi comuni da sparo sono state sequestrati 5 revolver, 22 pistole semiautomatiche, 9 fucili e 3 carabine.
Altre 3 pistole semiautomatiche e 4 fucili mitragliatori figurano invece tra quelle classificate come armi da guerra.
Gli arrestati “sono stati rimessi in libertà subito dopo l’udienza di convalida, poiché non sono state ravvisate esigenze cautelari”.
È quanto precisano in una nota gli avvocati Emilio Marigliani e Laura Ghirardini del Foro di Latina, legali di due degli indagati nell’ambito dell’operazione.
“Per uno di loro addirittura – sottolinea l’avvocato Marigliani – non è stato nemmeno convalidato l’arresto”. Secondo il legale “non è corretto ritenere che siano state rinvenute armi vere invece di quelle ad uso scenico. Infatti tutte le armi sequestrate sono ad uso scenico (dunque inidonee a sparare)” ma, secondo il parere della Questura “possono essere modificate facilmente e divenire armi vere”.
“Il tutto – prosegue il legale – sarà oggetto di accertamenti e perizie nell’instaurando giudizio, dove la scrivente difesa ritiene di poter agevolmente smontare i teoremi degli inquirenti”.