I ladri hanno causato danni per oltre 700 mila euro
Il Faro on line – Allarme sicurezza al Consorzio di bonifica Tevere e Agro Romano dove nel giro di un mese sono stati messi a segno diversi colpi ai danni delle idrovore, gli impianti di sollevamento delle acque per la difesa del suolo e l’irrigazione dei campi. Ad effettuare i colpi, molto probabilmente una banda ben organizzata di ladri di rame. Ma i malviventi non si sono “limitati†a rubare il prezioso metallo, bensì si sono accaniti devastando e distruggendo gli impianti, manomettendo così seriamente quello di via dei Monti Sallustri tanto che non potrà entrare in funzione il prossimo 1 aprile. Un danno stimato intorno ai 600, 700 mila euro. “Un danno che peserà , a meno che la Regione Lazio non intervenga con un sostegno economico, sulle spalle degli agricoltori ai quali l’anno prossimo la quota consortile sarà aumentata del 40 per centoâ€, spiega Germano Scarabello, vicepresidente del Consorzio. E i danni non si fermano qui perché di conseguenza, con la mancata entrata in funzione delle idrovore di via dei Monti Sallustri, sono a rischio sia la coltura di mais sia il foraggio, che rifornisce i tanti allevamenti di Maccarese. Il primo furto è stato messo a segno ai primi di febbraio a Ponte Galeria, dove c’è uno degli impianti principali che pompa acqua fino a Santa Severa. Qui i ladri si sono impadroniti dei fili elettrici di rame smontando con abilità i cavi e addirittura facendo un falò, bruciando in un locale interno dell’impianto il rivestimento di plastica per “alleggerire†il carico. A distanza di qualche giorno, l’incursione a via dei Monti dell’Ara e poi quella a Ponte Galeria, impianto fino alle pompe dei Monti Sallustri, dove tutto è stato distrutto e le centraline messe fuori uso. Infine l’ultimo furto a La botte, a Maccarese, in via dei Collettori, dove è intervenuto l’Interpol, l’istituto di vigilanza assunto dal Consorzio.
“Ci siamo rivolti alla prefettura, ai carabinieri e alla polizia denunciando tutti gli episodi avvenuti: non abbiamo alcuna assicurazione essendo un ente con funzioni pubblicheâ€, dichiara Scarabello: “Ci appelliamo a tutte le associazioni di categoria perché si rivolgano alla Regione Lazio chiedendo aiuti altrimenti l’anno prossimo saremo costretti a tassare del 40 per cento i consociati. Una beffa ulteriore in un momento in cui l’agricoltura è in crisiâ€, conclude il vicepresidente dell’ente. E’ caccia alla banda di professionisti. Sospetti? “Tanti e nessuno in particolareâ€: risponde Scarabello: “Italiani, nomadi o rumeni hanno arrecato ingenti danni agli impianti con possibili preoccupanti ripercussioni per le coltivazioniâ€.