Pedofilia, condannato don Ruggero

6 marzo 2011 | 17:41
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Pedofilia, condannato don Ruggero

E’ finita con la condanna a 15 anni e 4 mesi di reclusione la vicenda giudiziaria dell’ex parroco di Aranova

Il Faro on line – E’ stato condannato a 15 anni e 4 mesi di carcere per reati di pedofilia don Ruggero Conti (nella foto), l’ex parroco di Aranova e della chiesa della Natività di Maria Santissima, in via di Selva Candida. Il sacerdote, secondo l’accusa, avrebbe molestato e violentato durante dieci anni – dal 1998 al 2008 –  sette ragazzi che gli erano stati affidati per motivi di studio e nei campeggi estivi organizzati dalla parrocchia perché le famiglie non potevano prendersi cura di loro. La vicenda giudiziaria di don Ruggero ha preso l’avvio il 29 giugno del 2008 fino a concludersi con la condanna espressa dai giudici della VI sezione penale del tribunale di Roma. Il sacerdote ha ascoltato la decisione del tribunale da persona libera, essendo stato scarcerato per motivi di salute. Una delle vittime, apprendendo della condanna, ha dichiarato al suo legale: “C’è stata giustizia: dopo tutto quello che mi ha fatto me lo aspettavo. Speriamo che adesso non faccia più del male a nessuno”. Il penalista ha chiamato il suo assistito appena dopo la sentenza. “L’ho chiamato ed è rimasto in silenzio e poi ha pianto”, ha detto l’avvocato.

Don Ruggero fu arrestato il 30 giugno del 2008, passò  ai domiciliari e poi  fu libero. I reati che gli sono stati iscritti vanno dagli atti sessuali con minori alla violenza sessuale e alla induzione alla prostituzione minorile. N una precedente udienza, il pubblico ministero Francesco Scavo aveva chiesto la condanna  a 18 anni di reclusione più il pagamento di una multa di 50 mila euro per violenza sessuale, atti sessuali con minori, induzione alla prostituzione minorile, continuati e aggravati. Secondo il magistrato, l’imputato deve rispondere di “condotte di una gravità inaudita, insidiose e insistenti”. Secondo una ricostruzione, l’ex parroco sceglieva le sue vittime tra gli iscritti al catechismo e li invitava a casa sua, nell’appartamento accanto alla chiesa, “per mangiare qualcosa insieme” o per fare “qualche ora di ripetizione”. I ragazzi, tutti minorenni all’epoca dei fatti, sembra provenissero  da famiglie disagiate. I minori hanno poi riferito che il prete offriva loro qualche  spicciolo, vestiti, cd e dvd, per poi abusare di loro. Da quanto emerso dalle indagini sembra anche che i bambini fossero costretti a vedere film pornografici, forse proprio le stesse pellicole che gli inquirenti hanno trovato in casa del pedofilo. Nell’arringa difensiva, l’avvocato Patrizio Spinelli, uno dei legali del sacerdote, ha chiesto l’assoluzione del suo cliente affermando che “contro Don Ruggero non ci sono prove certe. È un uomo che nella sua vita ha fatto solo del bene, come da molti ribadito anche in questo processo”. Ma i giudici hanno deciso diversamente.

Maria Grazia Stella