Costruisce villa su zona archeologica: denunciato

10 marzo 2011 | 19:06
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Costruisce villa su zona archeologica: denunciato

Sequestrata dai carabinieri una struttura con tremila metri quadrati di terreno

Il Faro on line – Posta sotto sequestro giudiziario da parte dei carabinieri della tenenza di Ardea, coordinati dal comandante Luogotenente Antonio Landi, una villa ubicata in una zona sottoposta al vincolo archeologico.
La costruzione edificata su due piani seminterrato e piano terra, coperta a tetto antichizzato, è a ridosso degli scavi archeologici di Casarinaccio e dell’apogeo che l’archeologo Francesco Di Mario sta portando alla luce per volere del sindaco di Ardea Carlo Eufemi. Nella stessa zona vi è la cinta muraria della struttura in opera quadrata di tufo, un’area ove di recente lo stesso luogotenente Landi recuperò reperti archeologici che oggi sono custoditi nelle teche della stessa tenenza e giornalmente visitate da scolari e turisti.
L’attività come è riportato nel comunicato stampa del maggiore Emanuele Gaeta si inquadra in un più ampio programma di prevenzione che negli ultimi tempi i carabinieri suoi sottordini, stanno intensificando al fine di prevenire e reprimere i reati in materia di deturpamento del paesaggio archeologico.
Le indagini da parte dei carabinieri del comandante la tenenza di Ardea, proseguono per capire come sia stata possibile l’edificazione della villa. I carabinieri sono giunti sul posto proprio mentre erano iniziati i lavori per la realizzazione degli impianti idrotermici ed elettrici senza che nessuno nel centro storico di Ardea si accorgesse dell’abuso. Abuso che ha invece insospettito i carabinieri che, dopo accurati controlli, hanno posto sotto sequestro giudiziario l’intera struttura e gli oltre tremila metri quadrati di terreno già lottizzati.
Le indagini proseguono per accertare un eventuale reato di lottizzazione abusiva il che porterebbe alla confisca dell’intera area e del manufatto, cosa diversa se il reato si riferisse soltanto all’abuso edilizio che prevederebbe l’acquisizione della struttura per essere su parere del consiglio Comunale demolita.
Per dovere di cronaca va ricordato come l’abusivismo edilizio in zone archeologiche non accenni a diminuire fatta eccezione dei sequestri giudiziari e delle notifiche di reato messe in atto dalla polizia municipale e dai carabinieri. E’ emblematico un capannone industriale costruito oltre cinque anni fa a ridosso della zona archeologica di Castro Inui ancora esistente. Ora spetta al comune mettere in atto ogni forma di repressione affinché almeno la zona archeologica non venga più deturpata. Al maggiore Emanuele Gaeta, al comandante Antonio Landi e ai suoi militi, il plauso del sindaco Carlo Eufemi a nome suo personale e di tutta la cittadinanza, per l’impegno profuso nel monitorare il territorio e l’intero patrimonio archeologico di cui i cittadini di Ardea ne sono fieri.  
Luigi Centore