Sgominato traffico di automezzi rubati con la Libia

12 marzo 2011 | 01:42
Share0
Sgominato traffico di automezzi rubati con la Libia

Un arresto e dodici denunce nell’operazione della Guardia di Finanza

Il Faro on line – Automezzi pesanti, di origine illecita, che con la compiacenza di uno spedizioniere doganale e di altri soggetti coinvolti a vario titolo venivano successivamente imbarcati su alcune navi destinate alla Libia. Questo quanto scoperto dagli uomini della Guardia di Finanza di Formia nell’ambito dell’operazione “Libiyan trucks” che ha portato all’arresto di un imprenditore 61enne originario della provincia di Cosenza ma operante in provincia di Latina e alla denuncia di altre dodici persone con il relativo sequestro di quattordici automezzi tra semirimorchi, motrici di camion ed una gru stradale del valore di oltre un milione di euro rubata qualche giorno prima ad Orte e riverniciata per renderla irriconoscibile.
L’attivita’ investigativa e’ scattata nell’agosto del 2009 nel corso di una normale attivita’ di servizio doganale svolta dai finanzieri all’interno del porto commerciale di Gaeta. In quell’occasione le Fiamme Gialle individuarono una societa’ di commercio autoveicoli, con sede in provincia di Cosenza e uffici a Spigno Saturnia, in provincia di Latina, che aveva iniziato ad effettuare l’esportazione di automezzi pesanti verso la Libia. Mezzi che risultavano radiati dal Pra e, alcuni dei quali, risultavano essere rubati. Il sistema adottato dall’organizzazione consisteva nel reperire gli automezzi in Italia, attraverso l’acquisto da rivenditori privati o da societa’. I camion, dopo essere stati radiati dal Pra venivano condotti presso il porto di Gaeta, ed in alcun casi anche nei porti di Salerno, Civitavecchia, Napoli, per le pratiche doganali necessarie per l’imbarco e l’esportazione.
Giunti in Libia, scortati da documenti falsi, anziche’ essere rottamati, venivano venduti sul mercato locale evadendo, in tal modo, il pagamento dei dazi doganali. Per gli automezzi rubati, invece, veniva abilmente contraffatto il numero di telaio nonche’ il certificato di proprieta’ ed il libretto di circolazione al fine di “ripulire” il mezzo.