“L’Italia: un paese senza sbocchi per le donne”

14 marzo 2011 | 14:51
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“L’Italia: un paese senza sbocchi per le donne”

Califano (Pd): “Positiva la nuova proposta di legge quote rosa nei cda”

Il Faro on line – “Si riempiono tutti la bocca di parole ridondanti: “pari opportunità tra uomo e donna”, “pari dignità”. E tanto tanto altro. E poi? Poco o nulla succede, tanto che dobbiamo ricorrere a questi stratagemmi, come la nuova proposta di legge sulle quote rosa nei consigli di amministrazione, per blindare la possibilità di far emergere le donne negli incarichi di prestigio a tutti i livelli”.
E’ quanto afferma Michela Califano, consigliere comunale del Partito democratico di Fiumicino che prosegue: “Certo che avrei preferito non si arrivasse a tanto. Che non fossimo costretti a varare le cosiddette ‘quote rosa’. Che alle donne venissero date opportunità per meriti. Ma purtroppo non succede perché quando si parla di posti di dirigenza e di potere, questo Paese dimostra tutto il suo becero ‘machismo’, duro da superare”.

“L’approvazione da parte della commissione Finanze in sede redigente del disegno di legge che istituisce le quote rosa nei Cda e negli organi di controllo delle società quotate, è un risultato positivo, ottenuto grazie al contributo fondamentale del Pd. Una risposta alla straripante deriva maschilista del Presidente del Consiglio che ci riempie di soddisfazione e ci permette di avere uno strumento per dare una sterzata a quei dati Istat sempre più deprimenti per noi donne e cambiare l’Italia, un Paese nel quale le giovani donne studiano di più, hanno più titoli e competenze dei colleghi maschi ma sono più disoccupate, sovraccaricate dai lavori domestici e quando hanno un lavoro o è precario o sottopagato. Situazione che raggiunge la sua piena drammaticità al Sud, dove molte ragazze hanno smesso di cercare lavoro”.

“Le cause sono imputabili a una scellerata azione di governo che ha tagliato quasi esclusivamente sui servizi fondamentali, come asili nido e scuole materne. Una prassi di questa destra che vede in questi servizi solo dei costi a perdere dal quale liberarsi al più presto, magari affidandoli a privati. Risultato? Presto ci troveremo tutti a dover pagare salatissime rette scolastiche, da 400 euro al mese. Solo questi due dati mostrano come la parità in Italia sia ancora troppo lontana dall’essere raggiunta. Le donne, oltre a pretendere il rispetto dei propri diritti e della propria dignità, possono e devono contribuire al necessario rinnovamento morale e sociale del nostro Paese. In questo senso io credo che il 13 febbraio abbia rappresentato un cambio di passo notevole: le donne hanno ricordato a tutti di essere un soggetto politico, in grado di mobilitarsi. Perché io sono ancora convinta che oltre Arcore ci sia un’altra Italia”.