“Nucleare, ipotesi poco realistica”

31 marzo 2011 | 00:48
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“Nucleare, ipotesi poco realistica”

Scotto (Civitavecchia 2000): “Questione è troppo importante per essere trattata con ripicche o malumori”

Il Faro on line – “Nucleare: bandiera per politiche irrealizzabili che serve solo ad allontanare i programmi sulle energie alternative”.
E’ quanto afferma il presidente dell’associazione Civitavecchia 2000, Alessandro Scotto, (nella foto) che interviene su uno dei temi caldi che in questi giorni sta dividendo il paese.

“Da alcuni anni – spiega – è in corso una campagna internazionale per il rilancio dei programmi nucleari per la produzione di energia elettrica. Nel nostro paese il nucleare è stato chiuso dopo il referendum del 1987, ma la lobby ha ripreso ad esercitare pressioni per salire su questo treno. Il recente annuncio da parte del governo di una prossima ripresa dei programmi nucleari in Italia non era dunque inaspettato, ma ha comunque messo in subbuglio tutti gli ambienti interessati e un’opinione pubblica purtroppo sprovveduta o informata in modo parziale e distorto”.

“Una ripresa in tempi brevi del nucleare nel nostro paese non è realistica, se non altro perché in questi anni sono state smantellate le competenze e le strutture, ma l’annuncio del governo apre comunque scenari inquietanti. Non è possibile valutare la situazione e le prospettive in Italia se non si fa chiarezza sui programmi nucleari nel mondo. I reattori di quarta generazione vengono presentati all’opinione in termini generici come la soluzione di tutti i problemi creati dal nucleare e la base per un nucleare ‘sostenibile’: ma questi reattori ancora non esistono”.

“Nel nostro Paese non riusciamo a gestire rifiuti come l’amianto e l’immondizia domestica, come possiamo gestire le scorie nucleari, quindi non andare a votare vorrebbe dire sottovalutare i rischi ambientali e sanitari insiti nel rilancio nucleare. La Corte ha deciso e quindi entro il 15 giugno si voterà per abrogare la legge con cui il Governo sta tentando di reintrodurre il nucleare in Italia. La questione nucleare è troppo importante per essere trattata con ripicche o malumori. Ormai – conclude – il referendum ci sarà e occorre cercare di vincerlo insieme agli altri ammessi, con particolare riguardo all’importantissima questione di mantenere l’acqua come bene pubblico”.