“La Regione blocchi l’abbattimento del Centro salute mentale”

4 maggio 2011 | 18:30
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“La Regione blocchi l’abbattimento del Centro salute mentale”

Foschi (Pd): “Bisogna fermare questo scempio”

Il Faro on line – “Abbattere la struttura che ospita i locali del Centro Salute Mentale per prolungare una strada, Via Sandro Pertini. È quanto ha deciso di fare il comune di Fiumicino nel suo piano regolatore. È evidente che si tratta di una scelta scellerata che andrebbe a sfavore dei malati in cura e delle loro famiglie che grazie all’assistenza fornita trovano risposte adeguate a una particolare quanto delicata situazione di disagio”.

Lo ha detto, in una nota, Enzo Foschi, consigliere del Pd della regione Lazio e membro della commissione Sanità alla Pisana.

“Ho presentato oggi, un’interrogazione alla commissaria per la Sanità del Lazio e presidente della giunta regionale, Renata Polverini, allo scopo di fermare questo scempio. Per far comprendere quanto sia incredibile quanto sta accadendo, è opportuno sapere che la regione Lazio, nella passata legislatura, ha provveduto a finanziare con un importo di 980 mila euro i lavori di ristrutturazione di cui alcuni edifici del centro di salute mentale necessitavano. Si tratterrebbe di soldi davvero buttati, e questo non possiamo permetterlo. È opportuno trovare, anche con la convocazione di una conferenza di servizi degli enti coinvolti, soluzioni”.

Mi sto attivando un esposto alla Corte dei Conti – ha riferito Paolo Calicchio, consigliere del Pd del comune di Fiumicino – per valutare quelli che, di fatto, si configurano come vere e proprie responsabilità nell’ambito di possibili danni erariali. Inoltre, il comune a suo tempo autorizzo con una Dichiarazione di inizio attività (Dia) i lavori di ristrutturazione che oggi, in maniera del tutto schizofrenica, si intendono rimuovere. La Asl ha suggerito, inoltre, in alternativa al progetto originario – ha riferito il consigliere comunale – una rotatoria all’interno del centro e l’utilizzo dell’esistente strada che si immette su via Foce Micina, a pochi metri dall’edificio principale del centro. Il comune non ha neanche preso in considerazione questo suggerimento agendo in maniera del tutto arbitraria e senza confrontarsi con gli altri soggetti”.