“Archeologia, la gestione al Comune”

7 maggio 2011 | 01:05
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“Archeologia, la gestione al Comune”

Satta (Fli): “Perché non creare un grande sito all’interno del quale trasferire i tanti reperti?”

Il Faro on line – Una risoluzione per affidare al comune di Fiumicino la gestione del patrimonio storico-culturale presente sul territorio comunale e realizzare così un grande sito archeologico all’interno del quale ricavare un museo del mare e della terra. Tutto con l’aiuto di sponsor ufficiali. È la proposta che Futuro e Libertà è intenzionata a portare sulla scrivania del Sindaco.
“Se all’estero un patrimonio storico-archeologico come quello di Fiumicino rimanesse chiuso al pubblico poiché il ministero non sa che farsene – sottolinea Luigi Satta – scoppierebbe un pan demonio. Per noi invece, in Italia, sembra essere una prassi. Mi chiedo ora, visto che il ministero non ha disponibilità per salvaguardare e valorizzare il nostro immenso tesoro culturale, che fine farà la preziosa nave romana rinvenuta durante i sondaggi geognostici propedeutici alla costruzione del nuovo Ponte della Scafa. Forse finirà a fare compagnia alle altre ritrovate nei pressi dell’aeroporto di Fiumicino e chiuse a chiave all’interno di un museo sbarrato agli appassionati dal 2002; perpetrando così l’ennesimo scempio, come già avviene per la Necropoli di Porto, il Porto di Claudio e Traiano e via discorrendo”.
“E allora – incalza l’esponente Fli – perché non creare un grande sito archeologico, all’interno del quale trasferire i tanti reperti archeologici, senza per questo imbrigliare opere infrastrutturali e viarie fondamentali per il nostro Comune? Ci siamo chiesti spessp come mai l’amministrazione non investa sulla promozione turistica del nostro comune, valorizzando le sue peculiarità, i suoi prodotti del mare e della terra, le sue tante ricchezze”.
Ecco allora l’idea: “Affidare la gestione del patrimonio archeologico presente sul nostro territorio. Un’ipotesi suggestiva che però creerebbe decine e decine di posti di lavoro da affidare a cooperative di studiosi della materia. E realizzare – chiosa Satta – un grande museo del mare e della terra con antiche attrezzature della pesca e della navigazione e lavorazione della terra”.
I fondi? “Attraverso sponsorizzazioni esterne – conclude l’esponente Fli -. L’aeroporto per esempio è stato realizzato su aerea d’interesse archeologico, e allora perché non provare con AdR o con Benetton, proprietario dei terreni sui quali si estenderà il Leonardo Da Vinci 2. O ancora l’Autorità Portuale che su questo territorio non ha mai investito. E perché no anche da privati. La città di Fiumicino deve pretendere molto di più da questi soggetti che, a differenza dei cittadini, fino ad oggi hanno solo preso e dato poco”.