Si scagliano contro i carabinieri per bloccare le demolizioni

9 maggio 2011 | 18:20
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Si scagliano contro i carabinieri per bloccare le demolizioni

Tre arresti per minacce e oltraggio a pubblico ufficiale

Il Faro on line – Minacce, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, queste le accuse mosse dai carabinieri in servizio durante la demolizione di oggi avvenute in una traversa di via dei Monti di Santa Lucia che hanno portato nel carcere di Velletri tre giovani componenti le famiglie alle quali sono stati demoliti i due manufatti. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato ed è stato eseguito dai carabinieri agli ordini del Luogotenente Antonio Landi comandante la tenenza di Ardea.
Lo stesso sindaco Eufemi si è compiaciuto con il luogotenente che, deciso ed impavido, ha eseguito gli ordini di cattura alla presenza della  folla che si era nel frattempo radunata per venire in soccorso dei costruttori delle abitazioni. Al sindaco si sono uniti i consiglieri comunali e i capigruppo tra cui quello della Pdl che si è congratulato per la brillante operazione della demolizione e per il modo con cui è stato mantenuto l’ordine pubblico.
Per nulla intimoriti i militi caricavano in auto gli arrestati e li conducevano al comando della tenenza per la procedura di rito in attesa che il magistrato di turno ne disponesse il trasferimento nel carcere di Velletri. Un monito per le prossime azioni di demolizioni che si ripeteranno. Intanto va segnalato come le abitazioni fossero servite di energia elettrica, cosa questa che favorisce l’edificazione e la compravendita senza atto notarile. Sembra che l’ufficio tecnico comunale stia inviando una diffida all’Enel affinché non effettui allacci in zone abusive con pozzi perforati abusivamente come del resto prevede la legge sul condono edilizio la 47/85. Stessa posizione contro l’Enel, sembra la stia prendendo anche il comando dei carabinieri di zona che vuole vederci chiaro su come sia possibile ottenere la fornitura di energia elettrica a chi non è il proprietario di terreno, e non abbia l’autorizzazione a perforare un pozzo. Infatti la corrente viene fornita su autocertificazione, adducendo che serve per attingere dal pozzo artesiano acqua per irrigare, quando non esiste nessuna autorizzazione per la perforazione, e ancor meno i richiedenti sono coltivatori diretti, ottenuta la fornitura l’energia elettrica viene utilizzata per costruire.