“Discarica a Castel Campanile? No grazie”

13 maggio 2011 | 17:55
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“Discarica a Castel Campanile? No grazie”

l’associazione  non bruciamoci il futuro: “disattese le leggi italiane e quelle europee”

Il Faro on line – Netta e immediata la reazione del presidente dell’associazione Non Bruciamoci il Futuro, nonché cittadino ed ex-consigliere comunale di Fiumicino, nell’apprendere l’ipotesi di una discarica alternativa a Malagrotta nei pressi di Castel Campanile, località agricola nel versante nord  del comune.

“Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a questa indicazione – mette in chiaro Piras –  ed al Piano rifiuti adottato dalla giunta Polverini che, sulla stessa falsariga di quello precedente di Marrazzo, ricorre ancora una volta a discariche ed inceneritori e – tiene a precisare l’ex-consigliere – è stato Alemanno a chiedere di piazzare fuori dal comune di Roma la nuova discarica, facendone pagare in termini di nocività ambientale e di salute pubblica il prezzo ai Comuni limitrofi.”

Ricordiamo che l’associazione sopraccitata si batte da anni a favore della strategia “Rifiuti Zero” nel Lazio e da sempre contesta all’amministrazione regionale il continuo inadempimento delle diretti ve europee che imporrebbero la famosa gerarchia: prevenzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero e, come extrema ratio, lo smaltimento.

Proprio sull’aspetto della legalità il presidente dichiara: “Oggi sulla spinta di una situazione pre-emergenziale, determinata dalla incapacità ed impotenza politica, non si rispetta ne la legge italiana ne le direttive europee.”
“Infatti – prosegue Piras – il nuovo decreto legislativo della ministra PDL Prestigiacomo n° 205/2010 (che recepisce la Direttiva 98720087CE) ribadisce in modo categorico la gerarchia di trattamento dei rifiuti in cui occorre fare PRIMA la riduzione/prevenzione, il riuso, la raccolta differenziata, il recupero ed il riciclo e solo successivamente lo smaltimento in discarica ed incenerimento!”

Stando a le valutazioni dell’associazione il problema chiave nel Lazio, che poi inevitabilmente si riversa su tutti i comuni, è proprio quello inerente alle scelte politiche, infatti sostiene il presidente: “il piano rifiuti adottato descrive solo teoricamente le fasi precedenti  della gerarchia e dimensiona di fatto gli impianti di smaltimento finali, arrivando a prevedere inceneritori per un milione di tonnellate/annue.”

Tradotto in parole povere: “equivale a trattare almeno l’85% dei rifiuti urbani per produrre combustibile da incenerimento (carta e plastica), in barba a qualsiasi obiettivo di raccolta differenziata che superi il residuo 15%.”

Ma l’azione dell’associazione non si limita alla contestazione e proprio negli ultimi tempi, ci comunica Piras, “NBF ha costituito insieme a molte associazioni-movimenti-comitati-partiti un tavolo operativo che ha già presentato in merito un esposto alla C.E. e sta preparando il ricorso al TAR sulla base di quanto previsto dal Piano rifiuti adottato dalla giunta Polverini.”

“Inoltre – tiene ad informare il presidente dell’associazione – a breve si discuterà nel Consiglio regionale Lazio della nostra proposta di legge di iniziativa popolare sui rifiuti, che ha registrato oltre 10.000 firme valide, e che esclude pregiudizialmente l’incenerimento come sistema di smaltimento.”
“Abbiamo infatti predisposto – conclude Piras – un piano rifiuti alternativo basato sull’ avvio generalizzato della raccolta porta a porta e su impianti di riciclo e di compostaggio, esistenti da anni e perfettamente testati ad impatto zero e con costi pari ad un decimo di quelli previsti.”

Insomma in merito alla discarica a Castel Campanile non vi è ancora nessun pronunciamento ufficiale, ma quel che è certo è che l’associazione, a sostegno anche della popolazione locale, non rimarrà indifferente di fronte a un’eventualità del genere.
An. Moll.