Intercultura, l’esperienza di Fiumicino si racconta alla Sapienza

16 maggio 2011 | 03:14
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Intercultura, l’esperienza di Fiumicino si racconta alla Sapienza

Il modello d’intervento d’inclusione sociale alla base di un dibattto

Il Faro on line – “ Bisogna sempre tenere al centro la persona soprattutto quando si va ad incidere su situazioni di disagio ed emarginazione”. Questo il nodo centrale dell’intervento di sabato mattina alla “ Sapienza “, all’interno di un laboratorio sull’immigrazione della cattedra della Prof.ssa Elena Spinelli, del sociologo delle Politiche e dei Servizi Sociali Vincenzo Taurino, da anni impegnato in ricerche e progettazione interculturale sul territorio di Fiumicino.
Il modello di intervento di inclusione sociale, che ha preso forma negli ultimi anni a Fiumicino grazie al lavoro dell’Associazione Focus-CDS, in sinergia con il IX Dipartimento – 3^ Sezione della Provincia di Roma, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Fiumicino, in collaborazione con l’Associazione Io, Noi”, nell’ambito del Piano Provinciale 2007, è stato lo spunto per un incontro formativo con dei futuri Assistenti Sociali. All’incontro ha partecipato in qualità di relatrice anche la Dott.ssa Tina Mancini, che ha seguito, dando un prezioso contributo, per conto della Provincia di Roma il progetto in questione.
“ Si deve sempre avere l’obiettivo – dice più volte Taurino – di calare il piano ideale della progettazione nel reale, acquisendo conoscenza diretta dei fenomeni e dei problemi, diversificando gli interventi e le competenze messe in campo”. 
Un progetto, è stato precisato, si concretizza attraverso la realizzazione di numerose azioni, studiate per essere non solo compatibili, ma complementari fra loro, tutte indirizzate, in conclusione, alla finalità della miglior inclusione sociale.
“ Il migrante deve essere messo in condizione di poter autodeterminarsi nella società – spiega Vincenzo Taurino – ed essere quel portatore consapevole di diritti e doveri all’interno di una comunità finalizzati al suo arricchimento in civiltà”.
 L’esperienza viva e l’analisi del sociologo, molto apprezzata dagli studenti, ha inoltre messo in luce l’importanza del ruolo dell’assistente sociale e delle professioni di aiuto in generale perché “ trovare le motivazioni negli altri “ e combattere la sfiducia dell’impotenza sono requisiti fondamentali “ per poter dar voce a chi non ne ha “ ed implementare capacità ed opportunità delle categorie più deboli.
Per rendere ancora più efficace l’impatto di una progettazione in ambito sociale “ bisogna avere la forza di stimolare continuamente la cultura della partecipazione per garantire la trasparenza dell’operato” dichiara il sociologo sottolineando, agli studenti del corso di Metodo e Tecniche dei Servizi Sociali, l’importanza di “ coinvolgere, durante i tavoli tematici, il maggior numero di attori sociali possibili, avulsi da interessi particolari, ma sarebbe ancora più auspicabile” – continua – “ la diretta partecipazione degli immigrati” nei luoghi dove vengono prese decisioni che riguardano il loro presente ed il loro futuro.
Daniele Taurino