“Quale futuro per il ciclo dei rifiuti a ladispoli?”

16 maggio 2011 | 17:29
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“Quale futuro per il ciclo dei rifiuti a ladispoli?”

L’intervento del Comitato Ladispoli pulita

Il Faro on line – “L’avvio convinto del progetto sperimentale di raccolta differenziata porta a porta nei quartieri di Miami e Cerreto, con il sostegno finanziario della Provincia di Roma, ipotizzava finalmente una scelta concreta di legalità e di tutela dell’ambiente nel recupero e riciclo di materiali che prima erano inviati indiscriminatamente in discarica con notevoli costi a carico dei cittadini”.

Il Comitato Ladispoli Pulita esprime forti riserve sulle azioni che l’amministrazione cittadina sta mettendo in campo rispetto ad una corretta gestione dei rifiuti sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista economico.

“I risultati sono arrivati sia in termini di quantità di materiali raccolti e differenziati, pari a circa il 70%, che in materia di igiene e decoro cittadino dal momento che sono stati rimossi i cassonetti stradali”.

“Ora occorre però che a questi risultati seguano scelte coerenti sia in tema di investimento che in tema di impianti a servizio di questi materiali. Investire nel futuro della città significa anche assicurare un livello di vita migliore ed un costo del servizio più basso in prospettiva. Se si considera che oggi si spendono circa due milioni di euro per portare in discarica materiali che potrebbero invece dare un incasso di contributi dal riciclo di circa un milione di euro, pensiamo che l’investimento iniziale sia ben ripagato nel prossimo futuro”.

“Chiediamo pertanto che finalmente venga avviata l’estensione della raccolta porta a porta su tutto il territorio comunale e che vengano autorizzati gli impianti di bacino necessari a trattare sia la componente organica per produrre compost che la componente secca per separare plastica/vetro/metalli/carta”.

“Se alcuni cittadini hanno strumentalmente equiparato il progetto per un nuovo impianto di compostaggio della Recin ad una discarica, l’amministrazione e la Provincia  si sono prestate arrivando a dare un parere negativo per un impianto che avrebbe impatto zero ed oltretutto indispensabile per trattare l’organico differenziato e ridurre i costi per i cittadini”.

“Se il problema è la localizzazione a Monteroni questo può essere risolto senza far saltare l’intero progetto che  significherebbe invece voler tenere in piedi la discarica di Cupinoro o le prossime che si dovranno aprire in assenza di alternative, oltre agli inceneritori collegati a questa scelta che Alemanno chiede che vengano costruiti proprio nei comuni della provincia di Roma”.