Teleperformance: “Sosteniamo lo sciopero del 23 maggio”

19 maggio 2011 | 16:00
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Teleperformance: “Sosteniamo lo sciopero del 23 maggio”

De Vecchis: “Agiremo anche in sede istituzionale”

Il Faro on line – “Le iniziative di mobilitazione delle Segreterie Nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil e Ugl Telecomunicazioni che culmineranno poi il 23 maggio con uno sciopero generale e una manifestazione a Roma, di tutti i dipendenti di Teleperformance per protestare contro il piano di smantellamento dell’azienda ma anche contro le politiche ribassiste dei committenti che incentivano sempre di più politiche di delocalizzazione, deve essere sostenuta in ogni modo”. Lo dichiara il consigliere comunale del Pdl, William De Vecchis, primo firmatario di un ordine del giorno al comune di Fiumicino sulla situazione Teleperformance.
“A queste iniziative – sottolinea De Vecchis – assoceremo gli ordini del giorno protocollati al comune di Fiumicino e in Provincia di Roma, documenti condivisi e sottoscritti da tutte le forze politiche. Allo stato dei fatti  è sempre più evidente il progressivo allontanamento di Teleperformance dall’Italia, a vantaggio delle sedi albanesi. Purtroppo – chiosa l’esponente Pdl – si sta realizzando quanto già avevamo denunciato lo scorso anno: Teleperformance, dopo aver avuto molto dall’Italia, si sta progressivamente spostando all’estero, lasciando una situazione che rischia di diventare ogni giorno più preoccupante anche sul piano sociale. Fortunatamente né i sindacati né i lavoratori staranno a guardare mentre il loro lavoro verrà delocalizzato in altre sedi”.
“Delocalizzare – conclude De Vecchis – è come tradire l’Italia, la sua economia e le sue imprese. Ed è anche per questo che chiedo una forte condanna da parte di tutte le forze politiche, nei confronti  di questa sempre più frequente pratica, utilizzata in gran parte da società estere presenti sul nostro territorio nazionale”.
Teleperformance lo scorso 14 aprile ha aperto le procedure per il licenziamento collettivo di 1464 lavoratori fra le tre sedi di Roma, Fiumicino Parco Leonardo e Taranto. Un iter che fa seguito a quello minacciato lo scorso anno, poi concluso con l’applicazione di un contratto di solidarietà con forti ripercussioni sui lavoratori e un formale impegno, in sede ministeriale, della società a effettuare investimenti per l’acquisizione di nuovi settori, assicurativo e bancario, e formativi in modo da ridurre quanto più il ricorso alle ore di solidarietà. In realtà nell’ultimo anno la Teleperformance in barba agli aiuti del Governo e alle clausole sindacali ha aumentato il processo di delocalizzazione in Albania per abbassare il costo del lavoro. E mentre si mette in crisi il futuro occupazionale di 1464 famiglie italiane, nelle sedi della In&Out si propongono 50 euro lordi a tutti quei dipendenti che convincano un amico a lavorare a progetto, proprio nelle stesse postazioni che a breve, se qualcuno non fermerà il colosso transalpino, verranno abbandonate dai lavoratori dipendenti.