Arrow Bio: la rivoluzione dei rifiuti sbarca nel Lazio

21 maggio 2011 | 05:25
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Arrow Bio: la rivoluzione dei rifiuti sbarca nel Lazio

Moscherini: “Ottenuto l’ok dalla regione che ha inserito il progetto nel piano rifiuti”

Il Faro on line – La città portuale sarà il primo Comune in Italia a sperimentare il progetto pilota che consentirà di riciclare rifiuti risparmiando ai cittadini di differenziare vetro, plastica, organico e metalli, e archiviando definitivamente il dibattito sui termovalorizzatori. Il sistema, brevettato dalla società israeliana ‘Arrow Bio International’ e attivo a Tel Aviv ma anche in città americane come Los Angeles e New York, prevede la costruzione di un impianto in grado di separare l’immondizia così come viene buttata senza che sia stata differenziata, saltando il processo di combustione.
“La realizzazione dell’impianto, con un costo stimato di circa 20 milioni di euro, sarà affidata alla società israeliana e successivamente gestita da ‘Città Pulita’, che si occupa dei rifiuti sul territorio – annuncia all’Adnkronos il sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini – Con questo sistema si arriva a differenziare l’80% dei rifiuti: vuol dire superare anche le città più virtuose, come Verona, dove le percentuali di differenziata si aggirano sul 45-48%”.
“È un sistema molto semplice in cui la raccolta differenziata anzichè a monte viene fatta a valle – spiega Moscherini – I rifiuti vengono sversati in un percorso d’acqua di circa 150 metri, lungo il quale avviene la separazione tecnica: tutto ciò che galleggia viene separato e indirizzato alle fabbriche di riciclaggio; a metà di questo fiumiciattolo un nastro trasportatore, che è una sorta di calamita, attrae metalli, vetro e quant’altro; infine, tutto ciò che è umido va in un nastro situato in fondo al percorso e viene portato in depositi che producono biogas. Quello che resta, il 15-20%, è un rifiuto pulito, e qunidi facilmente riciclabile nell’agricoltura o in altre attività”.

Voluto dal sindaco di Civitavecchia, che non ha mai nascosto la sua posizione fortemente critica rispetto all’ipotesi di bruciare compost nel territorio da lui amministrato, il progetto ha ottenuto l’ok della Regione. “Nel piano rifiuti della Regione Lazio siamo riusciti a conquistare la possibilità di essere i primi a sperimentare questo progetto, e di questo ringraziamo la presidente Polverini – prosegue Moscherini – Il vantaggio vero è che non è prevista combustione: tratteremo i rifiuti senza il pericolo della presenza di diossina o altre sostanze tossiche derivanti dai sistemi tradizionali dei termovalorizzatori. Quanto alla realizzazione e alla gestione dell’impianto, il primo cittadino spiega che l’investimento lo farà in prima battuta la società israeliana che ha brevettato il progetto, probabilmente con soci italiani: la nostra società dei rifiuti, ‘Città Pulita’, lo gestirà”.