Percorsi multisensoriali al Castrum Inui

23 maggio 2011 | 02:31
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Percorsi multisensoriali al Castrum Inui

Successo per l’iniziativa dell’archeologo Di Mario che ha organizzato visite con gruppi di non vedenti

Il Faro on line – Si è chiuso con una emozionante visita nel sito Castrum Inui il week end dedicato alla fruibilità archeologica estesa. Un folto gruppo di non vedenti è stato guidato alla scoperta dell’arte antica con un approccio multisensoriale iniziato con degustazioni di vino e prodotti tipici locali offerti dall’azienda vinicola Casale del Giglio di Aprilia e proseguito con una speciale visita “tattile” al museo archeologico di Sperlonga ed all’annesso sito della villa imperiale di Tiberio.
L’approccio tattile con il bene archeologico per un concetto esteso di fruibilità rappresenta una “sfida” che da tempo il funzionario di zona Francesco Di Mario sta affrontando con varie sperimentazioni di speciali ausili. Ad esempio, per consentire a chi non vede di percepire e ricostruire mentalmente la pianta di un tempio, ha fatto realizzare delle planimetrie con specifici rilievi, che forniscono informazioni tattili diversificate. La resa tridimensionale, per trasmettere le informazioni del quadro di insieme, è stata sperimentata con dei plastici in scala ridotta, anch’essi destinati ad essere indagati con le mani, al fine di essere mentalmente visualizzati. Le riproduzioni di vasellame e decorazioni antiche, effettuate con lo stesso materiale, hanno dato modo di toccare, soppesare e quindi “vedere” l’oggetto, laddove non era possibile procedere con i reperti originali.
Pareti, mosaici, intonaci, strutture architettoniche, tecniche costruttive, decorazioni, possono fornire informazioni tattili sorprendenti, ben superiori a quanto una voce narrante possa riuscire a trasmettere.
Nella giornata del 21 maggio, presso il museo di Sperlonga, con un’ardita sperimentazione è stato consentito ai visitatori non vedenti di toccare le statue originali in marmo rinvenute nell’antro di Tiberio, percependone la perfezione anatomica, la lavorazione, la tensione muscolare, ed un sorprendente bagaglio di informazioni che normalmente “sfuggono” a chi le vede “solo” con gli occhi.
Culmine dell’esperienza, un tuffo nell’area sacra preromana di Castrum Inui ad Ardea, dove erano state allestite apposite pedane per consentire l’ingresso degli speciali visitatori fin nelle zone più sacre degli antichi templi, ancora in fase di scavo e studio.
In tale occasione, il direttore degli scavi, dottor Di Mario, ha sperimentato una nuova emozione: un visitatore non vedente, dopo aver acquisito le informazioni, si è tramutato in guida per gli altri visitatori, convertendo e reinterpretando il bagaglio conoscitivo acquisito a beneficio degli altri. L’evento più significativo della manifestazione, il segnale più forte della sua perfetta riuscita.
In chiusura della visita il gruppo di non vedenti ha ringraziato il dottor Di Mario per aver concesso la splendida opportunità di avere un contatto diretto con i reperti archeologici. “Ringrazio questi splendidi visitatori – ha commentato Di Mario – per avermi dato tante nuove emozioni”.
Tutta la manifestazione è stata resa possibile anche dall’aiuto fornito dal Comune di Ardea in questa occasione della visita al Castrum Inui è stato rappresentato dal vicesindaco Maria Pia Pagano. Il  sindaco Carlo Eufemi ha messo a disposizione i pullman per il trasporto dei disabili e dei loro accompagnatori per raggiungere il sito di Castrum Inui. Plastici e ricostruzioni in scala sono opera dello studente Luca Ascioti. Le riproduzioni artistiche sono opera di Edoardo David.