Calicchio, Pd: “430 mila euro l’anno per gli affitti”

30 maggio 2011 | 13:03
Share0
Calicchio, Pd: “430 mila euro l’anno per gli affitti”

A Fiumicino scoppia il “caso affittopoli”

Il Faro on line – “Affittopoli” a Fiumicino? Sarebbero davvero troppi gli affitti “inutili” per alcuni locali con conseguente spreco di  denaro pubblico? Dopo il mezzo milione di “buco” incassato dalla farmacia comunale di Parco Leonardo, adesso si parla di altre centinaia di migliaia di euro spese dall’amministrazione di via Portuense per i canoni di locazione di altre strutture per le quali si potrebbe risparmiare. A far scoppiare il caso è Paolo Calicchio, consigliere comunale del Partito democratico che, documenti alla mano, fa i conti in tasca all’amministrazione.
– Perché?
“Perché”, spiega Paolo Calicchio, “in un periodo di forti ristrettezze economiche, è assurdo andare a sperperare denaro dei contribuenti affittando locali su locali quando il palazzaccio di via Portuense ha ancora tanto spazio vuoto. E lo stesso comune”, aggiunge, “ha diversi immobili inutilizzati oltre alla possibilità di realizzare un nuovo edificio comunale a due passi dall’attuale, finanziato con un mutuo ventennale grazie ai proventi risparmiati,  anche se questa ipotesi non è mai stata presa in onsiderazione”. A questo punto rivolgiamo alcune domande al consigliere piddino.
– Troppi affitti inutili, allora?
“Sì. Per carità, alcuni locali che l’amministrazione ha preso in affitto sono anche utili. Quando nel 2003 il neo eletto sindaco Mario Canapini si lamentò sostenendo che l’attuale sede comunale, realizzata con un finanziamento della giunta Badaloni, era insufficiente per una amministrazione che da lì a qualche anno sarebbe cresciuta, aveva ragione. Ma poi, come spesso è successo in questi otto anni, non ha fatto nulla per cambiare le cose”.
– Dove si trovano e a chi appartengono questi locali? Ma soprattutto quanto pesano sulle casse comunali?
“Sono tutti a Fiumicino. Alcuni appartengono a società immobiliari, altri a privati. Uno addirittura a una congregazione religiosa. In totale si parla di una cifra vicina ai 430 mila euro, 427.338,28 per la precisione. Tutto riscontrabile, scritto nero su bianco sulla documentazione consegnata dall’area patrimonio e finanze alla commissione bilancio un anno fa”.
– Da quanto tempo va avanti questa storia?
“Il primo contratto fu stipulato da Canapini pochi mesi dopo il suo insediamento, nel 2003, con valore quinquennale, scadenza 2008. Si tratta della sede dell’assessorato alla cultura, sopra la posta centrale, a via del Faro, dove si trova anche la nuova stazione della polizia locale per cui si pagano ininterrottamente dal 2003 circa 270 mila euro l’anno. Perché nei due anni in cui i locali rimasero vuoti l’amministrazione continuò  a  pagare questo lauto affitto? E infine, quanto sono costati alle casse dell’amministrazione la ristrutturazione e la messa a norma della nuova caserma dei vigili? La cifra sarà stornata?”
– E dei locali dell’ex scuola media Giacomo Bruzzone che ne è stato?
“I locali, di proprietà di una congregazione religiosa, a via degli Orti, risultano regolarmente affittati dal Comune che li ha anche ristrutturati ma sono in parte disabitati. Il piano terra è utilizzato dal giudice di pace, quello superiore sarebbe vuoto. Tutto per la “modica” cifra di 50 mila euro l’anno. Senza dimenticare un capannone di 250 metri quadri nel centro di Fiumicino, locato a fine del 2008. Per una spesa di 42 mila euro l’anno. E poi ci sono i locali, 256 metri quadrati, che dal 2006 ospitano il centro dell’impiego: costano 51 mila euro ogni anno”.
– Una bella cifra. Ma non si poteva agire diversamente?
“Certamente. Dopo il restauro di Villa Guglielmi, avrebbero potuto essere trasferiti lì, oltre al’assessorato alla cultura, anche il centro dell’impiego poiché ci sono molti locali vuoti. Il giudice di pace, poi, potrebbe essere sistemato al piano terra del palazzo comunale dove ci sono sale non utilizzate”.
– Con tutti i soldi spesi si sarebbe potuto realizzare un palazzo comunale più piccolo?
“L’area ci sarebbe: da marzo del 2008 il Comune è proprietario, a nome della convenzione Isolato Stazione, di un terreno edificabile di 1100 metri quadrati nei pressi  di via Sandro Pertini, davanti alla sede comunale. Perché non costruire un secondo palazzo comunale se il progetto planivolumetrico approvato dal dirigente e nel 2008 prevedeva la realizzazione di un edificio con una superficie di 2700 metri quadrati? Avrebbe potuto ospitare tutti gli uffici e i magazzini. E anche i vigili e i servizi sociali che hanno pochissimo spazio a Palazzo Grassi. Si è invece preferito pagare affitti  molto alti piuttosto che pianificare un’opera pubblica che si sarebbe autofinanziata con le minori spese delle locazioni. Questo significa una gestione della cosa pubblica non corrispondente al bene della collettività”.
– Possibile non ci siano state proposte?
“Ci sono state le proposte dell’opposizione, regolarmente respinte o discusse. Io stesso ho presentato un emendamento all’ultimo bilancio. Si trattava di un progetto per la realizzazione di una nuova sede comunale. Un edificio di 5 piani con parcheggio e magazzino interrato, costo: 3,8 milioni di euro. Finanziato accendendo un mutuo ventennale i cui ratei e gli interessi passivi sarebbero stati pagati con le minori spese degli affitti. Non avrebbe compromesso il patto di stabilità perché prevedeva l’accensione di un mutuo, come indicato dall’area finanziaria comunale. Si sarebbe finalmente avuta una seconda sede amministrativa a due passi dalla principale, di proprietà dell’amministrazione pubblica. Una proposta concreta che il sindaco non ha voluto nemmeno discutere, ma che farà sicuramente parte del programma del centrosinistra per le prossime elezioni”.
– Perché l’emendamento non è stato accolto?
“Per un cavillo tecnico, come al solito. E a causa dell’arroganza e del despotismo del centrodestra che in otto anni non è riuscito a realizzare opere che restino nel tempo. Questa amministrazione passerà alla storia per l’immobilismo e per le promesse vuote. Tra due anni non ci saranno né ponti  né stazioni ferroviarie né cittadelle dello sport. Non ci saranno servizi, ma solo cemento e mattoni in un insensato caotico vivere cittadino”.
– Cosa intende fare?
“Continuare a denunciare tutte le irregolarità che danneggiano la città e la collettività. Cercare di svegliare i cittadini dal loro torpore. E sostenere il centro sinistra che dovrà pensare a delle soluzioni per riconquistare la città e a governare bene”.

Maria Grazia Stella