Iresa, la legge “non decolla”

30 maggio 2011 | 04:38
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Iresa, la legge “non decolla”

Foschi: “Un danno di almeno 10 milioni di euro per Fiumicino”

Il Faro on line – Aerei fracassoni, inquinamento acustico e risarcimenti ai cittadini: eppure è previsto un contributo che al comune di Fiumicino non è però mai stato corrisposto. Cosa aspetta, si chiedono i cittadini, la Regione Lazio ad emanare il regolamento relativo all’applicazione dell’Iresa? L’Iresa, l’imposta applicabile a carico delle compagnie aeree che effettuano decolli e atterraggi negli aeroporti civili regionali, fu istituita nel lontano 2001 con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento acustico nelle aree limitrofe agli scali aeroportuali. Ma da oltre dieci anni le aviolinee farebbero il proprio comodo sopra i cieli di Focene, Maccarese e Fregene mentre gli effetti delle eventuali ammende sono stati differiti a dopo l’entrata in vigore del regolamento, secondo quanto contemplato dal comma 4, art. 45, legge 26 aprile 2006 n.4. Insomma,  nonostante ci sia una legge, anzi una bella legge a tutela dei comuni e soprattutto dei cittadini che abitano in prossimità degli aeroporti, questa proprio “non decolla”. Non l’ha fatto sotto la giunta Marrazzo, nonostante le segnalazioni del comitato FuoriPista e del capogruppo del Popolo della libertà al comune di Fiumicino, Massimiliano Graux, non lo fa ora che al governo c’è il presidente Renata Polverini. “Esistono forse”, si chiese Massimiliano Graux due anni fa, “gli estremi per mettere in mora  l’amministrazione di via della Pisana a tutela delle migliaia di cittadini di Fiumicino che potrebbero veder migliorata la qualità della loro vita attraverso il versamento dei tributi fissati proprio grazie all’Iresa?”. Il consigliere PdL non perse tempo: si rivolse ad uno studio legale, presentò un’interrogazione ed ha continuato ad occuparsi della questione fino ad oggi. “E pensare che sono andati “persi” almeno 10 milioni”. Lunedì 23 maggio Enzo Foschi, consigliere di via della Pisana del Partito democratico, ha presentato un’interrogazione sul ritardo nell’emanazione del regolamento previsto. “Il ritardo fa sì che le compagnie aeree continuino a disattendere le esigenze dei cittadini che vivono vicino gli aeroporti, costringendoli a subire condizioni illegali di inquinamento che incidono sulla loro salute e sulla qualità della vita”, ha spiegato Enzo Foschi. Ma la cosa non finisce qui. L’assenza del regolamento, infatti, comporterebbe anche una mancata entrata per le casse della regione Lazio. Per questa ragione, il consigliere regionale del centrosinistra ha ritenuto “doveroso presentare un’interrogazione al presidente del consiglio regionale”. Si tratterebbe, secondo Enzo Foschi, di uno strumento fondamentale per la tutela dei cittadini e dell’amministrazione regionale. Rincara la dose il comitato FuoriPista, che si è rivolto alla presidente Polverini ed a tutti i capigruppo regionali, denunciando che,  mentre si  progetta  il raddoppio dell’aeroporto “Leonardo da Vinci”, i cittadini continuano a subire  danni e disagi. La conferma dell’aggravarsi della salute della collettività è documentata, per il distretto di Fiumicino, Asl Roma D,  alla pagina 75 della relazione sullo Stato di salute della popolazione: “Nonostante esista una legislazione, non se ne fa nulla”, ribadiscono a FuoriPista: “Il legislatore nazionale, da oltre un decennio, ha provveduto a legiferare in materia con l’obiettivo di ridurre sui cittadini le negatività conseguenza degli aeroporti. siamo nel 2011 e queste normative, divenute di competenza della Regione, ad oggi non trovano ancora applicazione”.

Cosa è l’Iresa

L’Iresa, imposta regionale emissioni sonore di aeromobili, tassa applicabile a carico delle compagnie aeree che effettuano decolli e atterraggi negli aeroporti civili regionali, è stata istituita a decorrere dal 2001 ed è un “tributo di scopo” che ha come obiettivo la riduzione dell’inquinamento acustico nelle aree limitrofe agli scali. Il gettito di questa imposta è destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio capillare del rumore e disinquinamento acustico, al miglioramento generale della vivibilità dei territori  coinvolti dalle attività aeroportuali e all’eventuale indennizzo delle popolazioni residenti nelle aree aeroportuali. Per l’aeroporto di Fiumicino questa tassa non è mai stata riscossa e pertanto le sue finalità restano inapplicate. Ovvero non sono state installate né centraline per il rilevamento dell’inquinamento acustico né la Regione ha mai dato un contributo al comune di Fiumicino per il rumore sopportato dai suoi abitanti.

Cosa prevede la legge

Nel dettaglio, la legge 21/11/2000  n. 342 è antecedente alla legge costituzionale 18/10/2001 n. 3, che ha modificato il titolo V della Costituzione e per questo caso specifico ciò che riguarda la tassa sul rumore, gli artt.117 e 119. La materia contenuta nell’art. 90 della legge n. 342/200, per effetto della modifica del titolo V della Costituzione, è diventata di competenza regionale: infatti gli enti territoriali menzionati nell’art. 119 della Costituzione (Comune, Provincia, Regione) hanno autonomia finanziaria di entrate e di spesa: da ciò deriva la posizione del Ministero dell’economia e delle finanze, che ritiene inopportuno emanare un decreto ministeriale per regolamentare la materia (art.90 legge n.342/2000). A livello regionale la situazione risulta la seguente: con legge 26 aprile 2006 n.4 (art. 45) la Regione Lazio si è determinata sulla materia riguardante le emissioni rumorose degli aeromobili. L’art 45 demanda l’applicazione della materia alla emanazione di un regolamento; infine,  in attesa del regolamento, le compagnie continuerebbero a fare il loro comodo visto che gli effetti delle eventuali ammende sono differiti a dopo l’entrata in funzione del regolamento.
Maria Grazia Stella