“Sanità: liste di attesa infinite, ma non per tutti”

31 maggio 2011 | 01:18
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“Sanità: liste di attesa infinite, ma non per tutti”

Armando Fortini (Pd): “la percentuale più alta di prestazioni erogate e non prenotate è a Roma”

Il Faro on line – “Svelati i due volti della sanità regionale: una per i furbi l’altra per i cittadini che rispettano le procedure della prenotazione attraverso lo sportello ReCup. Nella Regione Lazio le prestazioni erogate e non prenotate sono state 8.751.821, pari al 70% del totale delle prestazioni erogate, quindi cittadini furbi che hanno prestazioni in tempi rapidi, poi ci sono cittadini che aspettano 280 giorno per un eco-color dopler, oppure 340 per una ecografia all’addome, per una mammografia bilaterale abbiamo tempi biblici 114 giorni al Poliambulatorio  di via Luzzatti (erano 96 a febbraio, 91 a gennaio), 196 all’Ospedale San Paolo di Civitavecchia. All’ospedale di Sora (Frosinone) l’attesa è di 311 giorni, mentre a Fondi servono 502 giorni”.
E’ quanto afferma Armando Fortini, presidente dell’unione comunale del Partito democratico di Fiumicino in merito al rapporto regionale curato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato sulle prestazioni sanitarie erogate dalla Regione Lazio

“Non parliamo poi per effettuare una risonanza magnetica alla colonna, le attese sono di 145 giorni al Policlinico Casilino, 287 al Grassi di Ostia Lido, 208 a Rieti, però non dobbiamo dimenticare che per effettuare una risonanza  alla colonna dobbiamo fare una visita dall’ortopedico ed i tempi sono: 45 giorni al presidio di via Mozart, 66 a Ciampino, 72 a La Rustica, 150 a Palombara Sabina, 153  all’ambulatorio ospedaliero di Terracina (Latina)”.
“Purtroppo la percentuale più alta di prestazioni sanitarie erogate e non prenotate sono a Roma e si riscontrano presso l’Umberto I con 85,8% di prestazioni erogate fuori lista, troviamo poi la Roma H con il 64,9% e poi in provincia dove la ASL Viterbo si attesta con il 70,9%,  la ASL Frosinone con il 68% e la ASL Latina con 67,7%, insomma il 60% delle prestazioni erogate nel Lazio non sono prenotate e quindi non passano attraverso il ReCup”.

“In definitiva – prosegue Fortini – una sanità a due velocità, una sanità che in mano alla Presidente Polverini aveva promesso l’abbattimento delle liste di attesa, per ora l’unico risultato è che i tempi e le liste si allungano, ma quello che ci preoccupa è la situazione dell’ospedale Grassi e di tutti i presidi di soccorso presenti nel comune di Fiumicino. Con 124 pensionamenti alle porte tra medici e paramedici, ed il blocco delle ferie il PD di Fiumicino è seriamente preoccupato lanciando l’allarme in prossimità della stagione estiva ormai alle porte. Le voci di preoccupazione che venivano lanciate dagli esponenti del centro destra si sono ormai esaurite di fronte al palese peggioramento della sanità della nostra regione. Le proteste montate a via degli Orti sono ormai un lontano passato, ma le problematiche oggi sono reali. Ci chiediamo dove sono tutte le associazioni che si erano mobilitate per rimarcare la loro preoccupazioni guidate dagli stessi esponenti di destra che oggi sono in penoso silenzio?”.

“Il Presidente Polverini parla di successi nella sanità del Lazio e intanto dopo la chiusura di presidi ambulatoriali  la riduzione di reparti e posti letto è aumenta quell’odioso “turismo sanitario”, solo nel 2010 la Regione Lazio dovrà sborsare oltre 75 milioni di euro ad altre regioni italiane, perché la sanità del Lazio non riesce a garantire quell’eccellenza sanitaria che improvvisamente è scomparsa, ed intanto altre regioni investono in tecnologie, ricerca ed efficienza delle strutture sanitarie come la Lombardia che ha un attivo di 444 milioni di euro per le prestazioni interregionali l’Emilia Romagna con 358 milioni, ed il Lazio? Ne dovrà sborsare 75 milioni e le aliquote regionali Irpef ed Irap sono tra le più alte in Italia. Purtroppo le attese e le promesse della Polverini si sono rivelate un vero fallimento per tutti i cittadini del Lazio”.