Porto turistico, falsi scoop e polemiche sulle decisioni del Tribunale

29 giugno 2011 | 18:05
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Porto turistico, falsi scoop e polemiche sulle decisioni del Tribunale

Una nota di Cutolo (Idv): “Sielt condannata”. La replica immediata: “Tutto completamente falso. E’ Save che deve pagare le spese processuali”

Il Faro on line – “Giallo” sul filo della querela nella giornata di oggi rispetto ad una delle questione più “calde” di Fiumicino: la costruzione del nuovo porto turistico. In giornata una nota diffusa dal capogruppo consiliare dell’Italia dei Valori, Claudio Cutolo, parlava di una condanna di Sielt e Acqua Marcia a versare i 6 milioni di euro di arretrati, condanna che sarebbe stata comminata dal Tribunale di Civitavecchia. Ma la notizia, pubblicata da alcuni organi locali senza opportuna verifica, è risultata diversa nella sua sostanza. Tant’è che sempre in giornata è circolata una nota della Sielt che specificava come non fosse sopraggiunta alcuna condanna e che anzi, nel giudizio in oggetto, la Save fosse stata condannata al pagamento delle spese processuali. Restano ovviamente il “caso” politico, i ritardi e le inefficienze, la mancanza della strada di cantiere e i problemi economici. Ma da Acqua Marcia continuano ad arrivare rasscurazioni sul prossimo avanzamento dei lavori. E d’altronde sarebbe impensabile che tutto si fermasse ora. Per dovere di cronaca, spiegata la situazione, riportiamo di seguito sia il comunicato firmato da Cutolo sia la nota di replica.

LA PRIMA “NOTIZIA”

“Porto turistico: il tribunale dà ragione a Save, condannando Sielt e Acqua Marcia a versare i circa 6 milioni di euro per il pagamento degli arretrati e fare fede agli impegni presi con i cavatori che hanno lavorato nel cantiere del porto turistico, bloccato ormai da mesi”. A dirlo è dunque Cutolo, con una nota ufficiale. “Il sindaco – prosegue Cuitolo -, dopo aver fatto il pesce in barile per mesi, qualche settimana fa prendendo atto di una impasse ormai conclamata, aveva rassicurato tutti annunciando che entro giugno i lavori sarebbero ripresi. A oggi invece è ancora tutto bloccato e ad aggravare una situazione già di per sé compromessa c’è anche una sentenza del Tribunale. La sensazione? È che non solo il porto turistico rimarrà una chimera, ma lo diventeranno anche tutte le opere promesse e sbandierate da Canapini negli ultimi due anni dopo l’accordo con Acqua Marcia: Nuovo Ponte Due Giugno, asili nido, strade accessorie, rotatorie.
Proprio il Ponte Due Giugno, cavallo di battaglia di questa amministrazione, rischia di trasformarsi nell’ennesima promessa non mantenuta. In nove anni si è riusciti solo a gettare all’aria il lavoro svolto dalla precedente giunta di centrosinistra, riproporre un bando che dopo sette anni ha prodotto un progetto su carta e accollare l’intera spesa ad Acqua Marcia. Un po’ poco per chi si era travestito da super eroe promettendo a tutti di risolvere uno dei nodi storici del nostro Comune. E che dimostra l’inconcludenza del sindaco e della sua armata Brancaleone. Il centrodestra ha fallito ovunque, non raggiungendo nessuno degli obiettivi che si era prefissato. Ora è arrivato il momento che comincino a fare i conti con i propri errori, senza puntare il dito contro nessuno e tentare di scaricare verso gli altri i propri orrori. Quel tempo è passato, la città ha ormai capito il giochetto, non ci casca più nessuno.

LA REPLICA IMMEDIATA

“Con riferimento agli articoli pubblicati da alcuni mezzi di informazione sul costruendo porto turistico di Fiumicino – spiega Sielt – e in particolare sulla sentenza del Tribunale di Civitavecchia che condannerebbe la Sielt Immobiliare S.r.l. al pagamento di sei milioni di euro, si fa presente che la notizia è completamente destituita di fondamento. Il Tribunale di Civitavecchia ha, infatti, accolto l’istanza della Sielt in esecuzione a quanto previsto dall’art. 700 c.p.c. e condannato la controparte al pagamento delle spese processuali.

Perla Tegofenti