“Portualità, Gaeta è una città in fermento”

1 agosto 2011 | 18:30
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“Portualità, Gaeta è una città in fermento”

Intervista al comandante Francesco Tomas: “Il Turismo crocieristico dovrebbe restare in città”

Il Faro on line – Francesco Tomas, comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta dal 15 luglio dello scorso anno ha dimostrato in questi mesi di aver preso conoscenza del territorio di sua competenza cogliendo gli aspetti più interessanti della portualità e dell’economia del territorio.

La Capitaneria di Porto di Gaeta svolge un ruolo importante nell’organizzazione marittima e non solo.
“Proprio così. Le Capitanerie di Porto rappresentano un punto di contatto per tutte le realtà marittime, essendo naturale profanazione del Ministero delle infrastrutture e trasporti e membri permanenti dei comitati portuali italiani”.

Da circa 1 anno lei è al Comando di una delle più prestigiose Autorità Marittime d’Italia. Cosa ne pensa di Gaeta e del suo Porto Commerciale?

“Gaeta è una città in fermento ed ha tutte le caratteristiche per fare qualcosa di importante. Guardando lo splendido Golfo, è evidente che le potenzialità ci sono: dalle attività commerciali marittime, all’iniziative imprenditoriali legate al mondo dell’economia del mare, senza tralasciare il turismo crocieristico e le grandi potenzialità della cantieristica. Anche se la materia prima c’è, occorre fare qualcosa in più perché ci sono le possibilità. In questo fermento economico-culturale, trovo interessante la nascita di un’Associazione che raggruppa tutte le associazione degli operatori portuali. E’ importante che gli operatori portuali facciano sistema, recitando un ruolo attivo nelle dinamiche di sviluppo porto, senza perdere mai di vista l’interesse pubblico”.

Qual è il futuro del Porto Commerciale “Salvo D’Acquisto”?
“Gaeta è parte di un network portuale, in un ottica sistemica e bisognerebbe quindi comprendere meglio le potenzialità del Porto Commerciale D’Acquisto, quale attrattore delle realtà produttive. Un Porto quale volano dell’economia della città di Gaeta e di tutto territorio circostante. Un Porto storicamente polifunzionale che rappresenta oggi una valida realtà produttiva; uno snodo intermodale logistico anche se rischia di rimanere limitato dai vincoli e limiti infrastrutturali della viabilità del basso Lazio. Per quanto concerne il turismo crocieristico, Gaeta ha grandi potenzialità che devono, però, essere affiancate da progettualità concrete per rendere l’offerta appetibile e per consentire che l’indotto turistico”.

In che senso?
“La produzione di ricchezza legata al turismo crocieristico dovrebbe restare in città attraverso la creazione di pacchetti turistici che portino alla scoperta della bellezza del Patrimonio Culturale e Naturalistico di Gaeta”.

E sull’attuale punto di ormeggio della navi da crociera, la Banchina Caboto, cosa ne pensa?
“Attualmente l’approdo turistico nel quartiere medievale di Sant’Erasmo è sicuramente indicato per navi di un certo tonnellaggio e lunghezza. Chi approda a Gaeta, resta incantato dalla bellezza del paesaggio. Un approdo che definirei, per certi versi, unico”.

Le dimensioni della Caboto però sono un limite per consentire l’approdo di navi da crociera con più passeggeri a bordo e quindi più grandi di quelle che abitualmente fanno scalo a Gaeta. Cosa ne pensa?
“Ci sono le condizioni per superare questi limiti infrastrutturali legati al pescaggio e quindi alla profondità dell’area prospiciente la banchina Caboto attraverso la messa in mare di distanziatori dotati di bitte e motopontoni. Questo ci permetterebbe di protrarre la Caboto verso il mare aumentando il pescaggio”.

l’attuale Pontile Eni potrebbe nel prossimo futuro ospitare navi da crociera?
“Una futura delocalizzazione degli approdi delle petroliere all’interno del Porto Commerciale D’Acquisto, potrebbe lasciare lo spazio ad un porto crocieristico nel cuore della città. Il tutto però dovrebbe essere armonizzato nei progetti, con zone omogenee nell’ambito del Golfo”.

Stiamo parlando di una pianificazione di tutto il waterfront del Golfo di Gaeta, giusto?
“Propri così. Per il crocieristico come per tutto il resto, è necessaria una pianificazione dell’assetto del waterfront da Gaeta fino a Formia. Noi siamo un network portuale con Civitavecchia a centinai di Km da qui e non “dialoghiamo” con i nostri vicini? Le istituzioni e gli operatori occorre che pensino in una logica di Golfo inserito in un network che dialoghi con i porti a noi vicini, Formia così come più a sud con Napoli e Salerno. Logica sistemica. Finché le Istituzioni non si uniscono per obiettivi condivisi, non andiamo da nessuna parte”.

Su questi argomenti gli Enti Istituzionali devono lavorare nella stessa direzione.
“Superare le contraddizioni e sforzarci per il territorio affinché esprima le proprie esigenze e non sia soggetto ad esigenze altrui”.

Andrea Brengola