Mare del Lazio, Palomba: “Le infrastrutture prima di tutto”

2 agosto 2011 | 17:51
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Mare del Lazio, Palomba: “Le infrastrutture prima di tutto”

Intervista al pesidente di Asamar (Agenti marittimi)

Estate, mare e sole. Ma alle spalle c’è una industria poco conosciuta che opera a 360°. Basti pensare ai nostri porti e a tutto quello che ruota intorno a loro, dalle navi da crociera al mercantile. Parliamo degli agenti marittimi, una categoria importante ma poco conosciuta. A farci conoscere meglio questa storia scritta sull’acqua è Giannandrea Palomba (nella foto), presidente di Asamar, l’associazione degli agenti marittimi del Lazio.

Presidente Palomba, che storia è la vostra?
«Una storia affascinante: in epoca molto remota, si diceva che “il bastimento faceva mercato” e che “qualcuno si occupava in vece del capitano delle pratiche amministrative portuali e della vendita delle merci”. La figura del raccomandatario marittimo nacque attorno al 1800 con l’avvento della navigazione a vapore e con il conseguente e progressivo sviluppo dei traffici marittimi. La figura crebbe negli anni fino ad assumere tutte le mansioni che originariamente erano sbrigate dal comandante della nave e nel 1887 per la prima volta ottenne menzione nel codice della marina mercantile. Il primo riconoscimento giuridico avvenne nel 1940. Oggi gli agenti sono una sorta di “notaio delle acque” che sostituiscono in tutto e per tutto l’armatore nel porto e svolgono le seguenti attività: assistenza al comandante nei confronti delle autorità locali e dei terzi, ricezione o consegna delle merci, operazioni di imbarco e sbarco dei passeggeri, ingaggio di piloti e ormeggiatori, acquisizione di noli, conclusioni di contratti di trasporto per merci e passeggeri».

Quanto contano gli Agenti in termini economici e di occupazione nel Lazio?
«ASAMAR-LAZIO raggruppa 31 Agenzie Marittime dislocate su tutto il territorio regionale (Civitavecchia, Gaeta, Formia Anzio, Nettuno, Fiumicino) per circa 210 addetti ed un fatturato complessivo di circa 45 milioni di euro. Le considerazione traetele voi».

La stagione estiva è entrata nel vivo: si può fare un bilancio dei primi 6 mesi dei porti laziali sia per le merci che per il turismo?
«Le merci soffrono ancora dei pesanti postumi di una crisi che non è ancora passata, anche se sono ormai chiari i segni di una ripresa che appare essere sempre più consistente. Purtroppo l’inizio dell’arrivo, o meglio del ritorno, di flussi di traffico non coincide con il miglioramento della situazione generale delle aziende, in primis dal punto di vista occupazionale. Il turismo ha anch’esso scontato le conseguenze della crisi, ma si sta riprendendo molto più rapidamente, trainando tutto il notevole indotto ad esso collegato. Ovviamente, nella regione Lazio l’incidenza del turismo, soprattutto rapportata all’operatività portuale, deve essere riferita soprattutto a Civitavecchia, non potendo Fiumicino, Gaeta e Formia contare su questo tipodi traffico, se non in percentuali residuali. Tuttavia, la nostra naturale inclinazione all’ottimismo imprenditoriale ci porta a vedere il bicchiere mezzo pieno».

Quali sono da un punto di vista infrastrutturale le necessità per migliorare le performances del cluster marittimo laziale?
«Questo è un tema per noi cruciale. Penso al completamento della superstrada Civitavecchia-Viterbo, dell’autostrada Civitavecchia-Livorno, e all’ampliamento del collegamento stradale Gaeta-autosole. Per l’area di Roma è poi fondamentale il miglioramento del collegamento stradale Fiumicino/Gra. Tutti lavori già da tempo definiti. Sarebbe anche auspicabile la riattivazione della linea ferroviaria Civitavecchia-Orte. Da un punto di vista portuale, i miglioramenti infrastrutturali all’interno degli scali sono stati già definiti a suo tempo e confidiamo molto nelle capacità del nuovo Presidente Monti per la[DOMANDA] loro realizzazione».

Le coste laziali sono anche meta di Superyacht. Come va il settore?
«È in netta crescita, dove servono spiccatissime professionalità, non solo marittime, ma anche manageriali e di coordinamento. È un settore dove la parola “impossibile” è molto poco conosciuta ed ancor meno gradita. L’assistenza a questo particolarissimo tipo di imbarcazione, che spesso raggiunge le dimensioni di una nave commerciale di medie dimensioni, si esplica a 360°, con la particolarità che la qualità dei servizi e delle forniture richieste è quasi sempre Top Class. Desidero aggiungere che il particolare tipo di navigazione effettuato da questi yacht, le peculiarità connesse alla qualità dei passeggeri e la tipologia di imbarcazione costituiscono delle vere e proprie novità per le Autorità che operano nei porti. Mi fa piacere sottolineare che con un forte senso di professionalità e di responsabilità, unito ad una visione della realtà molto pragmatica e concreta sia il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, sia i Comandi Locali Laziali hanno ben interpretato le esigenze di questo settore, favorendo disposizioni e chiarimenti semplificativi molto importanti per la nostra attività».