Corno d’Africa, l’Unicef non va in vacanza

13 agosto 2011 | 23:50
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Corno d’Africa, l’Unicef non va in vacanza

Decine di migliaia di bambini muoiono per la carestia

Il Faro on line – La priorità dell’UNICEF nel Corno d’Africa continua a essere salvare le vite dei bambini, dovunque siano a rischio, con tutti i mezzi possibili e disponibili. L’Unicef, presente continuativamente già prima dell’attuale crisi in tutta la regione, comprese le aree di conflitto, e presente anche in Somalia grazie a personale locale e a una rete di oltre 100 associazioni partner, ha nell’ultimo mese ampliato – e continua a rafforzare – la portata delle operazioni in tutto il Corno d’Africa, e in particolare in Somalia, facendo affluire e distribuendo quantitativi sempre maggiori di forniture salva-vita come alimenti terapeutici per l’infanzia, vaccini e farmaci. Dopo la dichiarazione dello stato di carestia in altre tre aree del sud della Somalia e il riacutizzarsi degli scontri nella capitale e in tutto il territorio somalo, si registrano nuovi spostamenti di popolazioni nell’intera area e si aggrava la situazione umanitaria, specie dei più deboli: i bambini. Sono 12,4 milioni le persone che hanno immediato, urgente bisogno di aiuto umanitario, secondo le ultime stime, 3,7 milioni in Somalia, altrettanti nelle regioni nord-orientali del Kenya, 4,8 milioni nell’est dell’Etiopia e 165.000 a Gibuti. Donne e bambini come sempre pagano le conseguenze più gravi dell’emergenza in atto: nei paesi coinvolti – Somalia, Kenya, Etiopia, Gibuti – 2,34 milioni di bambini risultano malnutriti, dei quali 600.000 in modo grave e dunque in immediato pericolo di vita.

La carestia dei bambini

Questa è la carestia dei bambini: decine di migliaia di piccoli sono già morti, anche se le condizioni sul campo rendono impossibile un calcolo preciso. Eppure, un bambino in stato di malnutrizione acuta grave può essere salvato e riprendersi pienamente con 4-6 settimane di semplice terapia nutrizionale, somministrando alimenti terapeutici pronti all’uso. Tutte le persone malnutrite, e i bambini in primo luogo, sono anche più esposte al rischio di contrarre malattie potenzialmente mortali, tra cui morbillo, diarrea acuta e polmonite, per cui sono essenziali anche interventi sanitari di base, come le vaccinazioni, e la disponibilità di acqua potabile e servizi igienici. La gravità della siccità è sempre più accentuata, e si prevede continuerà a peggiorare nei prossimi mesi – il culmine della stagione secca è a metà settembre, con una stima dei raccolti inferiore della metà alla media degli ultimi 15 anni, nella regione somala.

L’appello UNICEF per raccogliere 315 milioni di dollari necessari agli aiuti nei primi sei mesi è al momento finanziato solo per il 40% Come fare per dar una mano Unicef mobilitata con una raccolta fondi per 31,8 milioni di dollari per rispondere nei prossimi 3 mesi ai bisogni immediati di donne e bambini del Corno d’Africa – in particolare di Somalia, Kenya, Etiopia e Gibuti – colpiti dalla crisi. Si possono effettuare donazioni all’Unicef tramite:
– c/c postale 745.000, causale: “Emergenza Corno d’Africa”;
– carta di credito online su http://www.unicef.it/, oppure chiamando il numero verde Unicef 800745000;
– cc bancario Banca Popolare Etica IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051″Emergenza Corno d’Africa”; i comitati locali dell’Unicef presenti in tutta Italia (elenco sul sito-web www.unicef.it)