“Aggreghiamo società civile e politica dai valori cattolici”

5 settembre 2011 | 04:39
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“Aggreghiamo società civile e politica dai valori cattolici”

L’intervento di Michele Forte, segretario provinciale Udc

Il Faro on line – “L’Udc punta molto sulla formazione dei giovani perché è dalle nuove generazioni che deve partire la spinta per il cambiamento. Il trenta per cento dei nostri iscritti ha meno di ventotto anni. Ai ragazzi della Summer School of Future di Priverno, come ai tanti che partecipano alle nostre iniziative in tutta Italia, ho chiesto un impegno forte in prima persona per cambiare le cose nel nostro Paese e ridare credibilità alla politica agli occhi dei cittadini. Serve ripartire dai giovani e dal confronto serrato col mondo produttivo e dell’associazionismo, specialmente cattolico, che rappresentano senza dubbio due esempi dell’Italia migliore”.

Queste le parole del segretario nazionale Udc, Lorenzo Cesa, nel corso del dibattito dal titolo ‘L’attivismo nel sociale. L’attivismo in politica’ che ha chiuso la prima Summer School di formazione politica rivolta ai giovani moderati del Lazio organizzata dai giovani Udc di Latina. Una scuola che dall’1 al 4 settembre ha coinvolto cento under 35 provenienti da tutte le province della regione in una serie di lezioni, incontri e dibattiti sul ruolo dei cattolici in politica.

Nel corso del convegno è intervenuto anche segretario provinciale Udc, Michele Forte, che ha detto “Riconquistare la fiducia della gente, a partire dai giovani. Il successo di questi tre giorni di lezioni e di convegni dimostra che quelli della tradizione moderata e cattolica sono valori forti capaci di aggregare. E dai quali ripartire nella società e in politica, a livello locale e nazionale. Perché abbiamo bisogno di stare insieme, di dialogare, mettendo da parte  le aspirazioni personali e lavorando al bene comune”.

Proprio il nesso tra società e politica ha dichiarato Mauro Magatti, preside della facoltà di sociologia dell’Università Cattolica di Milano, durante il dibattito, “quello che va ricostruito, perché l’idea che la politica prescinda da quel patrimonio non soltanto ideale prodotto dal mondo sociale, ha generato solamente classi dirigenti che non comprendono la realtà e non la governano. Ecco, allora, che la strada deve essere quella della ricostruzione della coesione sociale, creando un’alleanza tra la società civile e quella politica. Perché superare la crisi e introdurci in un periodo di sviluppo è possibile solo con la forza morale. E i valori della tradizione cattolica sono gli unici che possono costituire il collante necessario”.

Dello stesso parere anche il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, che nel suo intervento ha denunciato come “oggi più che agire si reagisce. E, invece, abbiamo bisogno di una classe dirigente politica nuova che sappia interpretare il nostro tempo e anticipare gli eventi senza subirli. Due sono le strade da seguire. La prima è quella della formazione culturale e politica, che un’iniziativa come la Summer School voluta dai giovani Udc di Latina ha saputo riportare al centro dell’attenzione. La seconda è quella dell’attivismo nel sociale e del senso di volontarismo. Le due strade non sono contrapposte, ma devono incontrarsi per risollevare le sorti delle comunità”.