“Il Movimento Nonviolento” sbarca sul litorale

7 settembre 2011 | 19:21
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“Il Movimento Nonviolento” sbarca sul litorale

Presentazione venerdì 9 settembre ore 16.00 in Via Varsavia a Parco Leonardo

Il Faro on line – Della nonviolenza, Aldo Capitini è stato senza dubbio il più attivo studioso e propagatore, tanto da essere ricordato tuttora come il “Gandhi” italiano. Il 24 settembre 1961, organizzata dal Centro per la Nonviolenza, diretto da Capitini, si svolse da Perugia ad Assisi la I° Marcia per la Pace. Dalla Marcia presero avvio la “Consulta Italiana per la Pace”, che fu, sotto la presidenza di Capitini, una federazione delle organizzazioni italiane per la pace; il “Movimento Nonviolento per la pace”; il periodico “Azione nonviolenta” diretto da Capitini fino alla morte, avvenuta a Perugia il 19 ottobre 1968.
A distanza di un cinquantennio alcuni giovani studenti del litorale romano hanno deciso di farsi “Centro” a Fiumicino, in un territorio dove la nonviolenza non aveva trovato ancora una casa stabile.
“L’essenza della nostra missione consiste nella condivisione, nell’alleanza e nell’aggregazione di forze, risorse, intelligenze ed energie positive, spontanee, nuove e diverse. – afferma il responsabile del MN-Litorale Romano Daniele Taurino – Ci siamo dati il compito, attraverso la pratica quotidiana del metodo nonviolento, di superare nell’immanenza ciò che è diventato bassezza, depressione e volgare miseria”.

Nell’occasione verrà presentato l’ultimo lavoro editoriale del giornalista Rai Fabrizio Truini sul filosofo perugino.  “Rimasi affascinato da questa figura – dice Truini –  quando lessi la prefazione di Bobbio a “Il potere è di tutti”, opera postuma di Capitini. Negli anni ’80 padre Balducci ideò l’enciclopedia della pace nella collana “I Mastri” e allora gli proposi di scrivere su Capitini. “Venni dunque incaricato di realizzare una biografia ragionata ricollocando Capitini all’interno della sua storia personale e della storia d’Italia”.

“A 50 anni dalla prima marcia della pace – continua il giornalista –  Il Margine mi ha quindi chiesto di realizzare una nuova edizione del libro, limando alcune cose, facendo una nuova prefazione e rivedendo le conclusioni, aggiungendo anche un capitolo sull’educazione che nella prima edizione non ero riuscito a pubblicare.  Capitini infatti era un grande pedagogo.  Certo – conclude Truini – per lui la nonviolenza doveva essere un metodo da insegnare soprattutto ai più giovani. Ma non solo”.

Affrontare, imbattersi, scoprire il pensiero di Aldo Capitini è come sostare su una soglia di possibilità d’accesso alla vita presente.  Non si tratta di un semplice incontro con l’autore, di cui si studiano delle idee, dei concetti, è piuttosto un attingere ad una sorgente di senso per la nostra esistenza.
 L’ideatore della Marcia Perugia – Assisi ci invita ad entrare nella nozione della realtà, consapevoli dei sui strati plurimi e livelli di profondità: senza un riferimento comune ogni delirio è possibile, ci ammonisce. Nella tensione, nello slancio della sua parola filosofica e della sua esperienza di vita il male è una categoria provvisoria, non è necessario, non si deve votare o accettare il male minore, ma superarlo. Più che in Marx, vi è attraverso Capitini la possibilità concreta di tramutare il mondo e la società hic et nunc.
Daniele Taurino