“Se le trattative non si sbloccano, inizieranno a torturarci”

20 settembre 2011 | 01:33
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“Se le trattative non si sbloccano, inizieranno a torturarci”

Nave sequestrata dai pirati somali. Drammatica telefonata del comandante

Il Faro on line – Sembrano precipitare le condizioni dell’equipaggio della petroliera Savina Caylyn, della compagnia campana Fratelli D’Amato, dall’8 febbraio nelle mani dei pirati somali. Dopo quella del 14 settembre, ieri nel tardo pomeriggio è arrivata l’ultima “tragica” telefonata, come l’ha definita la moglie Nunzia, da parte del comandante Giuseppe Lubrano. Telefonate, che a quanto ha riferito il marittimo, saranno quotidiane e sono volute dagli stessi sequestratori perchè lui renda conto “delle torture che subiranno”. Nelle mani dei pirati ci sono 22 marinai, dei quali cinque italiani – due di Procida (Napoli), uno di Gaeta (Latina), uno di Piano di Sorrento (Napoli), uno di Trieste – e diciassette indiani.

“Se le trattative non si sbloccheranno, inizieranno a torturarci”. È questo quanto ha riferito,
in una telefonata avvenuta ieri pomeriggio, il comandante della petroliera Savina Caylyn, Giuseppe Lubrano, alla moglie Nunzia.

La nave, della compagnia campana Fratelli D’Amato, è dallo scorso 8 febbraio nelle mani dei pirati somali che hanno sequestrato i 22 membri dell’equipaggio, dei quali 5 italiani – due di Procida (Napoli), uno di Gaeta (Latina), uno di Piano di Sorrento (Napoli), uno di Trieste – e diciassette indiani. Lubrano ha anche spiegato alla moglie che da domani le telefonate saranno quotidiane e sono volute dagli stessi sequestratori perchè lui renda conto “delle torture che subiranno”.

(Fonte Lapresse)