Scuola, l’Idv al fianco di studenti e lavoratori

8 ottobre 2011 | 01:30
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Scuola, l’Idv al fianco di studenti e lavoratori

Il capogruppo a proposito dello sciopero promosso da Unicobas

Il Faro on line – “L’Italia dei Valori è al fianco degli studenti, degli insegnanti, dei lavoratori della scuola e dell’università mobilitati oggi e domani in difesa dell’istruzione pubblica e contro il modello scaturito dai tagli e dalle riforme regressive del ministro Gelmini. Queste manifestazioni chiedono un’inversione di rotta”.

Lo ha dichiarato Roberto Alicandri, capogruppo IdV nel consiglio comunale di Nettuno a proposito dello sciopero dei lavoratori della scuola e dell’Università promosso da Unicobas e da altri sindacati di base per protestare contro la manovra finanziaria e le politiche scolastiche del governo, e a proposito del corteo della Cgil per i lavoratori del settore pubblico.

“Passato in sordina a causa della crisi socio-economica di tutto il Paese, l’avvio di questo anno scolastico ha già portato al pettine tutti i nodi di tre anni consecutivi di tagli, di riduzione dell’offerta formativa, di smantellamento del welfare scolastico. Una regressione che si è tradotta nel sovraffollamento delle aule, degenerato in troppi casi nelle classi pollaio; in una rimodulazione dell’offerta che prevede addirittura la soppressione del latino, della storia dell’arte, nonché una netta diminuzione delle ore di inglese; nei definanziamenti alle attività delle scuole, sempre più spesso costrette a chiedere contributi alle famiglie. Tre anni che per gli insegnanti hanno significato il passaggio dalla precarietà alla disoccupazione, ed una riorganizzazione delle cattedre che non premia l’esperienza creando inutili conflitti nel corpo docenti. Per quanto riguarda poi le nostre università, infine, tre anni di cura Gelmini-Tremonti hanno determinato un drastico ridimensionamento dei fondi per le borse di studio, tagli diffusi alle università pubbliche e alla ricerca, con un impoverimento della nostra capacità formativa che genera effetti perversi di ogni tipo, dall’aumento delle tasse universitarie alla fuga dei nostri ricercatori all’estero”.

“Alle proteste che si susseguono ormai da anni, legittimate peraltro anche da sentenze del Tar e del consiglio di Stato che bocciano i tagli in quanto lesivi di diritti costituzionali, il ministro Gelmini replica vantandosi di aver distrutto il modello che esisteva precedentemente ed afferma anzi che la nuova era dell’istruzione sarebbe ispirata al rigore formativo e all’efficienza del percorso. Pura demagogia. E’ vero l’esatto contrario. E infatti il ministro nasconde e confonde persino i dati, mescolando tempo pieno e prolungato, insegnanti di sostegno con gli altri, e celando persino i numeri delle bocciature, fondando il suo rapporto con il mondo della scuola sulle bugie. Le manifestazioni in corso sono la rappresentazione della volontà di resistenza e di cambiamento alla dequalificazione e privatizzazione della formazione pubblica e della ricerca, in cui ormai per fare cassa si preferisce ridurre l’apprendimento”.