I carabinieri mettono i sigilli a un nido abusivo

23 ottobre 2011 | 04:23
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I carabinieri mettono i sigilli a un nido abusivo

34 metri quadrati per 8 bambini, un solo bagno, 200 euro al mese

Il Faro on line – Monolocale di 34 metri quadrati con soggiorno, angolo cottura ed un bagno. Non è un annuncio immobiliare ma la descrizione dell’asilo nido abusivo sequestrato dai carabinieri ad Ardea guidati dal lugotenente Antonio Landi (nella foto), sul litorale laziale. I proprietari dell’appartamento, che ospitava otto bimbi dai 3 mesi ai 6 anni per una retta mensile di 200 euro, sono due coniugi di 40 e 27 anni improvvisatisi ‘maestri’ senza averne alcun titolo. Il monolocale si trovava al piano rialzato di un condominio di Ardea, un unico ambiente in cui la sedicente maestra, con l’aiuto del marito, faceva giocare i bimbi, preparava le pappe e cambiava i pannolini ai più piccolini. «Non possiamo parlare di locale fatiscente, ma neanche di locale in buone condizioni igieniche», afferma il comandante della compagnia di Anzio, Ugo Floccher, «ma soprattutto non c’erano gli spazi necessari per un’attività del genere». Ad usufruire dei «servizi» del nido erano famiglie sia italiane sia straniere, tutte modeste ma non in cattive condizioni economiche. «A stupirci è stata la reticenza dei genitori – spiega ancora il comandante -, che si sono giustificate dicendo che lasciavano i loro bimbi solo per qualche ora, come favore personale nei confronti dei coniugi». Evidentemente i «maestri» non dovevano passarsela bene, con la moglie casalinga ed il marito impiegato. Con gli introiti dell’asilo, circa 1.600 euro al mese, probabilmente arrotondavano lo stipendio dell’uomo. Nel condominio tutti sapevano dell’attività dei due, ma mai nessuno ha fatto segnalazioni alle forze dell’ordine, che ora stanno cercando di capire se ci sono altri bimbi che erano iscritti ma non erano presenti al momento del sequestro. A quanto pare, però, ad Ardea non è il primo caso di asilo abusivo. «Già qualche mese fa – conclude il comandante Floccher – abbiamo sequestrato una struttura simile, anche se decisamente più grande ma sempre ai limiti della legalità. Speriamo che queste nostre operazioni servano come deterrente nei confronti sia dei genitori sia di improvvisati maestri».