“Erosione, pietrificare senza criterio non è la soluzione”

3 novembre 2011 | 00:29
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“Erosione, pietrificare senza criterio non è la soluzione”

Bernardone (Pd): “Occorre un intervento che sia il risultato di uno studio serio e approfondito”

Il Faro on line – “Come troppo spesso succede, giace da maggio 2011 nei cassetti del Presidente del Consiglio Comunale di Anzio un ordine del giorno che il PD ha proposto per discutere l’evidente inadeguatezza del progetto di difesa del litorale in corso di esecuzione”.
Lo afferma Ivano Bernardone, consigliere comunale del Partito democratico di Anzio che spiega come il rischio di un danno ambientale grave e permanente “appare chiaro alla luce di quanto è stato possibile appurare ed in primo luogo del progetto delle opere che ad essere benevoli si può definire sommario e che, soprattutto, non è accompagnato dalla necessaria valutazione di impatto ambientale”.

“Questo accade perché l’iter scelto per queste opere pare sia quello riservato ad interventi di tipo emergenziale che consente di bypassare il vaglio di molte norme sugli appalti e tante verifiche istruttorie, lo stesso per capirci utilizzato con infelici esiti da Bertolaso e accoliti per il G8 alla Maddalena o per i mondiali di nuoto 2009”.

“Invece l’imponenza di queste opere e la delicatezza nel contesto ambientale e socioeconomico in cui si inseriscono richiedono studi di carattere scientifico approfonditi e non consentono l’approssimazione a cui assistiamo, meno che mai la sufficienza con cui il Presidente del Consiglio Comunale persevera nell’impedire per preziosi mesi la discussione dei temi proposti. I lavori procedono in un modo paradossale: le opere costruite di giorno per consentire il movimento dei mezzi vengono demolite di notte dal mare, il giorno dopo si ricomincia daccapo con un aggravio di costi che rischia davvero di assorbire le risorse disponibili e lasciare l’opera incompiuta. I limiti del progetto sono ormai palesi ma se possibile è ancora più preoccupante il rincorrersi di voci e notizie su varianti in corso d’opera abborracciate alla meno peggio per evitare il dramma di un fermo lavori a tempo indeterminato o la perdita dei fondi”.

“La novità dell’ultima ora è che la prevista e contestata barriera soffolta verrà eliminata e verranno realizzati solo i pennelli ortogonali alla costa. Bene! Ma come non chiedersi: chi l’ha deciso? Sulla base di quali considerazioni di tipo tecnico scientifico si assume questa scelta? Esiste un nuovo progetto delle opere che ne ha approfondito caratteristiche, impatto ambientale ed efficacia? Insomma chi garantisce che l’opera sarà terminata, funzionerà e non farà invece grossi danni come purtroppo accaduto in tanti altri tratti di litorale laziale?”

“La sensazione forte che emerge è che il sindaco, che ha avocato a se la gestione locale dell’intera vicenda, come in molti altri ambiti stia navigando da solo ed a vista, senza un metodo che garantisca la reale tutela degli enormi interessi coinvolti come la conservazione del sistema ambientale della spiaggia, che benché compromesso dall’erosione e dall’antropizzazione resta una risorsa irrinunciabile per Anzio, e con esso il sistema economico legato alla balneazione che, già in serie difficoltà, rischia di essere seriamente compromesso da opere sbagliate”.

“Proprio quegli operatori che da anni si battono per sollecitare attenzione al problema dell’erosione saranno paradossalmente i primi a subire i danni peggiori se le cose si mettono male. Il loro impegno per il momento è stato ripagato con un progetto che penalizza drasticamente la balneazione perché trasforma tutto il litorale in una serie di vasche con ridotta accessibilità e ricambio d’acqua, quanto alle ormai certe varianti nessuna chiarezza ne garanzia che la cura non sia peggiore del male”.

“Oltre a segnalare la gravità del problema ho avanzato, in tempi largamente antecedenti all’inizio dei lavori, una proposta più che ragionevole per affrontarlo nel migliore dei modi, nelle sedi opportune e con il coinvolgimento di tutti i soggetti che a vario titolo possono dare un serio contributo alla soluzione. Ribadisco che serve un cabina di regia che si occupi in modo coordinato dei problemi di gestione delle spiagge demaniali e con urgenza ora di definire una strategia affidabile per la conclusione, al più presto e nel miglior modo, delle opere di difesa del litorale. Inoltre occorre che l’inevitabile variante ai lavori in corso sia assoggettata ad una valutazione ambientale strategica da parte di un qualificato ente terzo che valuti approfonditamente l’impatto e l’efficacia reale degli interventi”.

“Questa proposta – conclude – se fosse stata accolta appena avanzata probabilmente avrebbe già prodotto i risultati desiderati; non ha nulla di straordinario perché si tratta di semplice buon senso ma per il governo di questa città, come al solito, diventa sconvolgente per il solo fatto che proviene dalle file dell’opposizione e quindi va disattesa e neanche discussa… anche a costo di pietrificare senza un criterio la spiaggia di Anzio”.