Votazione sull’acquisizione del depuratore di Montagnano, è bufera in Consiglio

9 novembre 2011 | 18:00
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Votazione sull’acquisizione del depuratore di Montagnano, è bufera in Consiglio

L’amministrazione si spacca per la votazione sul protocollo di intesa

Il Faro on line – L’Amministrazione si spacca per l’approvazione del protocollo d’intesa per l’acquisizione di un depuratore privato costruito in zona Montagnano. Stando ai documenti questo atto non sarebbe in linea con le leggi e i testi unici dello Stato, in quanto mancherebbe il parere favorevole della società Idrica Spa concessionaria per la gestione della rete idrica di depurazione. Un atto ritenuto da tanti un intervento prettamente elettorale e portato forzosamente in giunta per ingraziarsi l’elettorato della zona di Montagnano. Altro fatto non di poco conto è lo stato in cui versa l’impianto. Un’opera, tra l’altro, che una volta acquisita a patrimonio comunale, comporterebbe un enorme esborso di soldi.

Riunioni al limite dello “scambio di voti” per un atto che verrà ritirato a meno che ancora una volta non debba intervenire la Procura di Velletri e con essa diversi corpi di polizia  giudiziaria di Ardea (carabinieri) e di Pomezia (guardia di finanza). Del resto basterebbe applicare il testo unico degli enti locali (276/2000 articolo 42) per capire che la giunta non possa iscrivere nulla al patrimonio comunale, atto che è esclusivamente del consiglio comunale (del resto per l’acquisizione dei manufatti abusivi al patrimonio comunale  prima di essere eventualmente demoliti, deve esprimersi il consiglio comunale legge 47/85 e s.m.i.). Va anche detto che in giunta per “assenza tecnica” non c’erano diversi assessori tra cui Paolo dei Santi proposto da Ettore Antinucci, oltre a quelli più specifici come l’assessore all’urbanistica Carlo Giorgio Bille proposto dal consigliere Francesco Paolo Corso e di quello al patrimonio Maria Pia Pagano proposto dal decano del consiglio comunale Bruno Cimadon.

Ancora una volta alla popolazione di Montagnano certi consiglieri continuano a fare promesse che poi non potranno essere mantenute a meno che non si vuole far aprire un’altra inchiesta sul modo gestionale del comune di Ardea. Il sindaco con i suoi “fedelissimi” hanno effettuato questo blitz approfittando dell’assenza del capogruppo Massimiliano Giordani in ritiro spirituale in terra bosniaca. Non è esclusa la richiesta di azzeramento di giunta se non addirittura la raccolta firme per detroneggiare quello che ormai viene ritenuto il “Berlusconi” rutulo e con lui i suoi fedelissimi che certo non sembrano lavorare per il bene del paese.
Luigi Centore