“Raimondi a caccia di partiti”

27 novembre 2011 | 00:30
Share0
“Raimondi a caccia di partiti”

Critiche dal Pdl: “La maggioranza politica è completamente a pezzi”

Il Faro on line – “Le ultime dichiarazioni rilasciate dal sindaco Raimondi sulla sua presunta ‘verginità politica’ denotano ancora una volta la volontà del primo cittadino di prendere in giro ulteriormente il popolo gaetano: in vista delle elezioni amministrative difende il suo presunto civismo accusando i partiti alle cui porte ha invano bussato in questi quattro anni, ma ora ne ha trovati due che tifano per lui”.

Questa l’analisi dei giovani del Pdl riunitisi per fare il punto sull’andamento della coalizione dei nove soggetti politici che stanno lavorando per elaborare un programma credibile, concreto e cantierabile su cui il partito chiederà consenso degli elettori.

“A Raimondi non resta che continuare a dichiararsi fuori dalle segreterie di partito, rimarcando come ormai fa sistematicamente da quattro anni, di essere lontano dai partiti, quando in realtà le cose non stanno proprio così. Forse – ironizzano i giovani pidiellini – a causa di un temporaneo vuoto di memoria cui si aggrappa per giustificare le sue sconfitte dopo aver invano bussato alle segreterie di più partiti, da sinistra a destra, che gli hanno però sbattuto sempre la porta in faccia”.

E spiegano: “Chi non ricorda che Raimondi ha cominciato a sbandierare di avere la tessera numero uno del Partito Democratico di Gaeta? Qui comincia la sua avventura fra i partiti: sostenendo di essere amico di Walter Veltroni, ha preteso che il Pd provinciale lo candidasse a presidente della Provincia di Latina arrivando addirittura a minacciare un suo eventuale ‘ritiro’ della candidatura se il Pd non gli avesse dato la risposta che attendeva entro il 30 novembre 2008. Risultato? Nulla di fatto: i vertici del Pd non lo hanno proprio preso in considerazione. E cosa fa Raimondi? Tenta l’avvicinamento all’Italia dei Valori: bussa, ma la porta che sembrava quasi aperta si richiude nel giro di pochi giorni. Si avvicinano le elezioni europee del 2009 e Raimondi vuole andare a Strasburgo a rappresentare Gaeta”.

“Gli tende la mano, dandogli un bell’assist il suo alleato Pasqualino Magliuzzi, allora presidente del consiglio comunale e nientemeno che leader dei liberaldemocratici delle province di Latina e di Frosinone per conto dell’onorevole Melchiorre. Indossa, quindi, la casacca dei liberaldemocratici sicuro di farcela anche per le conoscenze che vantava di avere negli altri collegi regionali a seguito di incarichi che aveva ricoperto nella Vis che ha presieduto per 14 anni. Il risultato è stato magro: 1.500 voti. Ma il buon Raimondi, che all’occorrenza fa del suo civismo una bandiera, ha anche tentato altre strade, questa volta cercando di far breccia in un altro partito: il suo avvicinamento all’Udc avrebbe incontrato numerosi dinieghi”.

“Fra meno di sei mesi ci saranno le elezioni amministrative e lui si è già ricandidato sindaco da oltre un anno facendo leva sul sostegno di un paio di liste civiche: quella sua personale quella di Noi Democratici, raggruppamento costituito dalla frangia battuta al congresso cittadino del Pd che ha visto l’elezione a segretario di Emiliano Scinicariello, sostenuto dal consigliere Pina Rosato. Nonostante le lotte intestine nell’Idv, quest’ultimo partito ha già dichiarato il suo appoggio a Raimondi il quale potrà contare anche sul sostegno del segretario nazionale del Partito del Sud Antonio Ciano. Dunque Raimondi, da una parte dichiara di ripudiare i partiti che non lo hanno accolto nel loro seno, dall’altro conta sul loro sostegno dando alla sua coalizione una connotazione partitica, checché ne dica”.

“Intanto – concludono i giovani pidiellini – la maggioranza politica di Raimondi si fa sempre più mini, è completamente a pezzi e non riesce ad approvare alcun progetto per la città neanche convocando l’assemblea consiliare in seconda tornata, cosa che consente di approvare provvedimenti con un quorum di presenze al di sotto della normale soglia. Allora, questo atteggiamento di totale apertura verso i partiti significa essere civici? L’elettorato gaetano ormai ha capito che di questo personaggio, doppiogiochista del civismo e del partitismo, non si può più fidare”.